SEO in Cina: come essere visibili su Baidu e raggiungere la civiltà che traina l’economia mondiale

La Cina potrebbe essere considerata come un continente data la sua estensione geografica e il numero dei suoi abitanti. Al suo interno vi sono zone desertiche grandi come nazioni e centri urbani estremamente estesi e moderni. In buona sostanza, gli affari interessano le principali città dislocate sulla costa del Pacifico e a sud tornando verso nord-ovest fino al confine con l’India.

Se si vuole avviare un’azione di visibilità nei motori di ricerca attraverso la SEO in Cina per il proprio sito, è necessario definire una strategia localizzata. Come già spiegato nei precedenti post di Federico e Riccardo che fanno parte di questa rubrica dedicata alla Cina, la Repubblica Popolare Cinese è come se fosse un altro mondo, se non addirittura il pianeta di un’altra galassia, rispetto all’Occidente. Una diversa fisionomia, una diversa storia (una delle più antiche al mondo), una diversa cultura e scuola di pensiero, una diversa politica (sebbene si stia avvicinando sempre più al capitalismo), rispetto al mondo occidentale. La Cina per sua natura è ancora un territorio chiuso, in cui è fortemente radicata la distinzione tra cittadino cinese e straniero. Ogni tipo di attività deve necessariamente ottenere delle autorizzazioni governative nel luogo in cui si sceglie di operare, le quali possono non sempre essere rilasciate con facilità. Va detto però che, nonostante nelle ultime settimane ci siano stati dei segnali inattesi, il mercato cinese traina sostanzialmente l’economia mondiale: diviene quindi strategico per le aziende del Made in Italy definire una strategia di ingresso nel mercato.

Shanghai, cuore finanziario della Cina

Secondo un articolo de Il Sole 24 Ore l’Italia, pur reggendo il confronto con la Francia e la Spagna nelle esportazioni verso la Cina, è di gran lunga sorpassata dalla Germania, nonostante siano molto richiesti dai cinesi i prodotti Made in Italy. Va altresì detto che nel mercato cinese sono comunque presenti numerosi brand e prodotti italiani, ma in uno stato in cui la popolazione è di 1,35 miliardi di persone (fonte: Internet World Stats), le possibilità di inserimento e conquista di una fetta di mercato per le imprese italiane sono sostanzialmente molto elevate. Ad avvalorare questo concetto, l’espansione costante del PIL e il fenomeno di occidentalizzazione che caratterizzano la Cina.

Quindi, facendo ordine, molti dei prodotti che si vuole vendere nel mercato cinese necessitano per il loro collocamento di una serie di attività quali: strategia integrata di (digital) marketing, un importatore (piuttosto che un’unità produttiva vera e propria in loco), una formazione specifica degli operatori e un canale di assistenza post vendita.

La SEO in Cina: uno degli aspetti fondamentali della strategia di digital marketing

Google è il motore di ricerca più utilizzato al mondo, ma praticamene sconosciuto in Cina (perché censurato). Se si vuole essere visibili tra i risultati organici di pagine web e immagini, bisogna puntare ad essere posizionati in top ranking su Baidu, il principale motore di ricerca cinese, un vero colosso e prima compagnia cinese ad essere stata inclusa nell’indice NASDAQ-100. Altri due motori abbastanza utilizzati (ma in percentuali molto più basse) sono Qihoo 360 e Sogou. Concentriamoci quindi su Baidu.

In linea di massima i parametri di valutazione dei siti da parte di Baidu sono abbastanza in linea con il Google di qualche anno fa, ma vi sono alcuni aspetti sui quali Baidu è probabilmente maggiormente intransigente, come ad esempio i backlinks verso la fonte di un articolo: se nel proprio sito si riporta un articolo preso da un altro sito senza citarne la fonte, si rischiano gravi penalizzazioni se non addirittura il blocco del sito su Baidu. Massima attenzione nel non puntare dei link verso siti che sono censurati in Cina, come ad esempio Facebook, Twitter, Youtube, Google stesso.

Altri aspetti importanti sono l’aggiornamento dei contenuti, e la loro duplicazione rispetto ad altri siti, pena l’essere relegati molto in basso nella pagina dei risultati o addirittura il blocco del sito. Non accettati inoltre temi come sesso, gambling, o anti-governativi. No Flash, Javascript, Ajax, iframe, frame.

Chiaramente, vale sempre il discorso del livello di competizione presente nei diversi settori merceologici.: posizionarsi in italiano su Google.it per “carrelli in acciaio inox”  – una keyword poco competitiva – non è esattamente la stessa cosa che posizionarsi in cinese su Baidu.com per “旅行社” (“agenzie viaggi”) – una keyword estremamente competitiva. Questo concetto vale sempre, e va tenuto presente che avere un buon posizionamento su Baidu in Cina non sarà facile quanto avere un buon posizionamento per l’italiano: la difficoltà, infatti, è dovuta al fatto che il database dei risultati è 20 volte maggiore.

Un piccolo aiuto viene dato dal fatto che che nel 2011 Bing e Baidu hanno formalizzato una partnership, il cui risultato è che alcuni risultati di ricerca Bing vengono visualizzati nei risultati di Baidu. Ciò significa che se si dispone di un solido posizionamento su Bing per il vostro sito di lingua inglese, la visibilità dello stesso per le ricerche in lingua inglese sarà alta anche su Baidu (fonte: Online Advertising Italy).

Un’arma per posizionarsi e vincere questa forte competizione consiste, come per Google, nell’avere un elevato numero di backlinks, possibilmente di qualità (anche se attualmente conta di più la quantità che la qualità, purché i backlinks siano in tema con il sito), ed una buona link juice interna al sito (fattore meno importante rispetto ai backlinks).

Un altro punto cruciale è sicuramente costituito dalla seguente triade: hosting, nome dominio, e i contenuti testuali.

L’hosting deve risiedere preferibilmente in Cina, questo sia per velocizzare la visualizzazione delle pagine agli utenti cinesi che per rientrare nel Great Firewall, evitando così eventuali blocchi di elementi di pagina. Come seconda scelta si può optare per l’hosting a Hong-Kong, che è fuori dal Great Firewall cinese e permette comunque di avere tempi di caricamento delle pagine veloci. Questo aspetto è di primo rilievo: costituisce un vero e proprio fattore di ranking, e va a influire positivamente sulla user experience. L’utente che naviga il sito, infatti, si aspetta tempi di risposta immediati tali sono i ritmi di navigazione della maggior parte delle persone cinesi.

Il nome dominio: meglio se .cn; e per quanto riguarda i contenuti, devono essere in cinese semplificato per il mercato cinese, e in cinese tradizionale per i mercati Hong-Kong e Taiwan, usando in entrambi i casi la codifica UTF-8. I testi dei siti web devono essere localizzati: questo non significa che debbano essere solo tradotti, ma anche scritti secondo i codici culturali degli utenti cinesi che poi li leggeranno. Sarà quindi necessario affidarsi ad un’agenzia di traduzione e localizzazione (in Italia o direttamente in Cina) o ad un freelance madrelingua che conosca le regole di web writing (ne avevamo parlato più nel dettaglio in questo post).

Ulteriore aspetto gradito a Baidu è la traslitterazione delle url utilizzando il sistema di trascrizione Pin Yin. es. “auto” in cinese diventa “汽车”, che si legge “qiche”.

L’ottimizzazione delle Meta tag Keywords si può omettere. Importantissimi, invece, così come per Google, TITLE e meta description.

Altri requisiti sono l’indicazione nel sito dell’indirizzo fisico della propria filiale cinese e della “ICP License”, rilasciata dal governo cinese (è possibile anche richiederla sul sito del Ministero dell’Industria e dell’Information Technology).

Se il  sito non è ancora indicizzato su Baidu, è possibile inviarlo a Baidu tramite questo link, mentre la sitemap va inviata qui. Per essere agevolati nello studio delle parole chiave per la seo del sito, Baidu mette a disposizione i trend delle parole chiave registrati dal motore di ricerca, qui e qui. Il webmaster tool di Baidu, è qui.

Si consiglia infine di considerare anche un’attività di marketing tramite Online Advertising, in quanto i risultati di ricerca su Baidu sono maggiormente frammisti tra organico e ppc che non su Google. Gli ultimi infatti occupano molto spazio nelle pagine dei risultati.

Affidarsi a digital agency specializzate: molto più pratico, sicuro, e proficuo

Vista la complessità delle attività di posizionamento nei motori di ricerca in Cina, è auspicabile rivolgersi a digital agency specializzate in strategie di localizzazione e internazionalizzazione in questo mercato. Realtà come TSW si prenderanno carico di promuovere adeguatamente il brand, l’offerta dell’azienda e le competenze distintive verso i target di riferimento, fungendo da trait d’union fra Italia e Cina e sviluppando la strategia di marketing attraverso i canali più adatti.

Ringrazio Alessandro Cuomo per il supporto.

7 ottobre 2015 Gilberto Marciano

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