Cos’è Periscope: la rivoluzione delle app di video live-streaming

Se lavorate nel mondo del marketing e dei social media, negli ultimi tre mesi non potete non esservi imbattuti in qualche articolo che parlava delle app di video live-streaming Periscope e Merkaat, le quali hanno sollevato interrogativi, dubbi, o semplicemente solo curiosità (e secondo alcuni starebbero cambiando il mondo di internet per sempre)
Se il 2014 era stato l’anno dei Vine e dei video su Instagram e su Facebook – tanto che a dicembre il social network per eccellenza ha superato YouTube in termini di numero di video condivisi – nel 2015 il contenuto “video” si è evoluto, fino a diventare una comunicazione senza filtri e mediazioni tra il momento della produzione e il momento della distribuzione del contenuto.
Le premesse sembrano interessanti, e abbiamo cercato di capire se queste applicazioni possono davvero avere un potenziale per le attività di digital marketing delle aziende, oppure se siano solo una meteora e che siano destinate a durare poco.

Cosa sono le app di video live-streaming

Le app di video live-streaming sono una finestra in un mondo che appartiene alla sfera di un altro utente, il quale può filmare qualsiasi cosa che gli stia succedendo attorno con il proprio smartphone, senza limiti di tempo o di memoria del telefono (il contenuto non è salvato sul telefono, viene solo trasmesso in streaming), e i follower possono fare log-in e guardare il contenuto in streaming in diretta.
Le possibilità di questi strumenti sono infinite, perché sono infinite tutte le cose che si possono decidere di riprendere con la propria camera. Alcuni giornalisti stanno usando Periscope per fare un live feed degli eventi che seguono in giro per il mondo, i musicisti lo stanno usando per trasmettere i concerti in live – oppure lo fanno i loro fan -, i cuochi amatoriali lo usano per trasmettere i loro show di cucina a basso budget.
Ovviamente l’essenza di queste applicazioni è l’interazione che si può avere con gli utenti. E infatti, sia con Meerkat che con Periscope, gli utenti spettatori possono commentare durante il live, fare domande, approvare il contenuto con un like, e iniziare a seguire altri utenti.

Le caratteristiche di Periscope e Meerkat

Meerkat è stato lanciato nel marzo del 2015, ed entro il primo mese aveva già 120.000 download nell’App Store, grazie soprattutto all’utilizzo che ne è stato fatto al Festival musicale e cinematografico South by Southwest di Austin.
I brand hanno iniziato immediatamente ad utilizzarlo per gli eventi più vari, per delle dimostrazioni o per dei lanci di prodotto.
Twitter, però, non ci ha messo molto a capire che poteva offrire un servizio alternativo, che potesse potenzialmente uccidere Meerkat.
Così, sempre a marzo, Twitter ha acquistato per 100m$ Periscope, una start-up che aveva l’ambizione di creare “qualcosa di molto vicino al teletrasporto”, ed è velocemente diventata la app di live-streaming “di default” degli utenti che utilizzavano Twitter per utilizzare il live social video streaming.

Periscope, in più, ha alcuni vantaggi rispetto al proprio rivale:

  • possibilità di fare replay: se in Meerkat lo stream non viene immagazzinato da nessuna parte, Periscope invece salva il contenuto per 24 ore, e vi si può avere accesso per riguardarlo
  • dati: dopo la fine della trasmissione in Periscope, è possibile vedere molte informazioni sulle performance del video in termini di visualizzazioni, tempo visto, durata e memorizzazione
  • streaming istantaneo: Meerkat ha un ritardo di 30 secondi, mentre Periscope è davvero in diretta, per cui un utente spettatore è più incentivato a commentare, se può ricevere una risposta istantanea
  • il “look”: Periscope ha un layout più fresco e professionale rispetto a Meerkat, senza troppi fronzoli.

 

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I trend di utilizzo di Periscope e Meerkat

Com’è la situazione di utilizzo di queste app dopo tre mesi dal lancio? Alcuni feedback sono molto ottimistici, mentre altri incredibilmente pessimistici.
Alla fine di Marzo entrambe le applicazioni avevano più o meno 20.000 broadcaster giornalieri.
Qualche settimana più tardi, Meerkat non era nemmeno tra le prime top 200 dei download sullo Store, mentre Periscope era entrato nelle prime 100.
All’inizio di Maggio, secondo The Next Web gli utenti si erano già stufati sia di Periscope sia di Meerkat. Periscope è sceso al numero 162 dell’App Store, mentre Meerkat è uscito dalla top 500.
Vediamo quest’andamento negativo dalle menzioni su Twitter dei profili di queste due app:

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Questo andamento può essere interpretato come una naturale diminuzione del livello di interesse sull’argomento dopo l’esplosione iniziale della sua popolarità, però la diminuzione delle performance delle due app sull’App Store è molto più preoccupante.
La prospettiva attuale, secondo The Next Web, è che questo tipo di app sia più “di nicchia”.
Però, al di là di questo, Nuvi ha restituito un buon risultato: gli utenti di Periscope, tra il suo lancio a marzo e la fine di maggio, hanno condiviso i propri live-stream su Twitter 1.5 milioni di volte.
Inoltre, il lancio della app di Periscope per Android a inizio giugno 2015 ha dato nuova linfa all’utilizzo dello streaming video in diretta, aprendosi a milioni di potenziali utenti.
Con Google Trends notiamo infine che il volume di ricerche effettuato sulle keyword “Periscope” e “Meerkat”, dopo alcuni picchi iniziali, si è stabilizzata, con un livello medio comunque in crescita.

I brand che hanno utilizzato Periscope o Meerkat

Come raccontato direttamente dal blog di Twitter, molti brand hanno subito messo alla prova le potenzialità di Periscope, e hanno prodotto dei contenuti molto interessanti.
Target, catena di abbigliamento statunitense, ha dato l’anteprima di una nuova collezione in edizione limitata attraverso Periscope, e in questo modo ha velocemente finito le scorte a disposizione.

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L’operatore di telefonia mobile Orange in Francia ha esteso lo storytelling iniziato con uno spot televisivo incentrato sui tentativi di un giovane teenager, Victor, di uscire con una donna. Attraverso Periscope, è stato filmato poi il primo appuntamento tra i due, dopo che gli utenti che seguivano la storia avevano consigliato su Twitter, attraverso l’hashtag #HelpVictor, l’outfit che il ragazzo avrebbe indossato.

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O ancora, andando in un settore più tecnico: Adobe a maggio 2015 ha usato Periscope ogni giorno per mostrare in anteprima le nuove caratteristiche di alcuni suoi software, nello specifico del nuovo aggiornamento di Adobe Creative Cloud, costruendo così buzz attorno a questo lancio e aumentando facilmente l’engagement.
Ma, al di là dei brand, pensiamo a cosa potrebbe fare ognuno di noi con Periscope: filmare una cerimonia di laurea e mostrarla in diretta a un parente lontano che non è potuto andarci, riprendere un momento di un party serale tra amici e collegarsi con altri amici che magari vivono all’estero, o che per altri motivi non ci sono. E chissà quanti altri usi che possono partire dalla creatività di ogni singolo utente!

Al di là di Youtube, e oltre Skype, Periscope permette una condivisione di momenti speciali (sia per le persone sia per i brand) in un modo più spontaneo, diretto e ingaggiante.

Gli sviluppi futuri

Non si può sapere al momento l’evoluzione che avrà Periscope, ma se ragioniamo sulla possibilità di sviluppo che possono avere strumenti del genere, che permettono una condivisione immediata di contenuti video in live-streaming, possiamo aspettarci una sorta di rivoluzione nel modo in cui gli utenti seguiranno gli eventi.
Twitter sta già lavorando a una riorganizzazione dei contenuti condivisi durante alcuni eventi sul feed che appare gli utenti, e lancerà a breve Project Lightning.

periscope_twitter_projectlightnign

Come anticipato a Buzzfeed, nell’applicazione per smartphone di Twitter apparirà un’icona a forma di lampo (appunto “lightning”), che se toccata permetterà di accedere all’elenco di una serie di eventi in diretta, che andranno da un pre-partita di un match di calcio, al reportage di un giornalista, a commenti esclusivi durante la partecipazione a un festival, utilizzando ovviamente anche Periscope. Con questa funzione da un lato sarà facilitata la possibilità di seguire un evento di interesse per gli utenti, e dall’altro sarà valorizzata l’interazione tra gli utenti, e tra gli utenti e gli organizzatori dell’evento o degli emittenti.

26 giugno 2015 Riccardo Coni