BTO 2010, un’esperienza maieutica

Il 18 e 19 novembre, un giovedì e venerdì decisamente piovosi per apprezzare appieno la splendida Firenze, ho partecipato al BTO 2010, con la voglia di accogliere nuovi stimoli ed assorbire ogni tipo di spunto rivoluzionario e rivoluzionante.

Posso dire che non è stato il 4 luglio, almeno non per chi come me lavora in un’agenzia di web marketing. Ma i temi trattati, gli esperti presenti alle tavole rotonde e i contenuti di altissima qualità hanno catturato totalmente la mia attenzione, risultando a tratti addirittura illuminanti.

Non si tratta di schizofrenia galoppante, cercherò di spiegarmi meglio andando a ripescare un concetto filosofico che mi ha sempre affascinata: la maieutica.
La sensazione è stata che i concetti discussi mi appartenessero, così da vivere i dibattiti e le presentazioni un po’ come una legittimazione a delle considerazioni che, in fondo, già sentivo.

Alla base c’è un po’ di presunzione, lo ammetto, ma le considerazioni che riporterò in questo post non nascono come una sintesi di quello che ho ascoltato, ma più che altro come un’interpretazione.

Non c’è spazio/tempo per riprendere tutti i coinvolgenti punti di vista presentati durante questa manifestazione, quindi mi limiterò ai 3 punti che più mi hanno fatto riflettere proprio per la loro ingegnosa banalità:

  • Siamo in ritardo. È un ritardo strano e controverso: le persone sono pronte, scalpitano per sfruttare appieno tutti mezzi di comunicazione che internet può offrire. I singoli si creano contenuti da condividere, a volte più esaustivi di quelli ufficiali, e fanno quello che possono con le tecnologie a loro disposizione (un post a parte dovrebbe essere dedicato alla questione “banda larga” in Italia). La maggior parte delle aziende non risponde o lo fa in modo inadeguato. Che fare? Istruire parrebbe un primo passo.
  • Mobile mai così mobile :-) L’era degli smartphone non è alle porte. Le ha già varcate: in Italia 15 milioni di persone navigano tramite cellulare. La guerra (così come viene percepita da Google) tra navigazione su pc e quella su mobile sembra destinata a concludersi  con la vittoria di quest’ultimi. Le previsioni dicono che entro il 2014 il traffico online tramite dispositivi mobili quadruplicherà, nel 2015 ci sarà il sorpasso ( nel 2013 per Mr G). Le persone vivono il momento, lo contestualizzano e si aspettano che anche la comunicazione si adegui alle esigenze di un preciso tempo in un dato spazio. Ogni decisione strategica deve tararsi sul nuovo sistema imposto da dinamiche sempre più veloci ed essenziali: dalla promozione classica (con annunci che tengano conto della geolocalizzazione e di fasce orarie sempre più ristrette e personalizzate), alle applicazioni (ormai ce n’è una per ogni cosa) fino alle impostazioni grafiche, che devono presentarsi il più snelle e coinvolgenti possibile. Ritorniamo al punto 1: siamo in ritardo.
  • Reputazione di chi e per cosa? Ci facciamo forza di grandi numeri, soprattutto per i social: 500 milioni di persone su Facebook, 35 ore di upload da YouTube… ma il punto è che non ci si concentra sul singolo. La persona non è un target, non chiede di essere semplicemente ascoltata:  pretende dialogo, ha bisogno di sentirsi importante, di essere importante. Siamo vittime di una sorta di miopia data dall’egocentrismo delle aziende che ancora vogliono semplicemente specchiarsi nello stagno, rischiando di annegarvi stupidamente. La reputazione non va monitorata, ma costruita e seguita passo passo: bisogna avere contenuti e decidere di condividerli, per mettere le basi di una buona reputazione online.

 

Questi sono solo 3 dei concetti  su cui ho avuto modo di riflettere e prendere consapevolezza durante questo BTO (riduttivo dire che riguarda solo il travel :-), che ha saputo raccontare in modo veloce, ma preciso, una realtà in evoluzione e densa di opportunità come solo il web può essere.

29 novembre 2010 Angela Falotico