Il digital marketing come linguaggio empatico

”Abbiamo tutti qualcosa da dire, la sola differenza sta nel privilegio o meno di essere ascoltati”

Stefania Andreoli, Psicoterapeuta e scrittrice italiana

 

Observation room - Analisi dei dati

Il vasto universo del digital marketing ci offre un’opportunità unica di connettersi con gli utenti non solo come consumatori, ma come persone. Attraverso un approccio olistico che integra l’ascolto attivo, l’etica nell’uso dei dati e la consapevolezza del cliente, possiamo trasformare il marketing digitale in un’esperienza più significativa e autentica per tutti gli attori coinvolti.

La lingua universale del digital marketing è come un ponte tra le persone e le soluzioni di cui hanno bisogno. Non dovrebbe mai essere una “fregatura” (per vendere prodotti di cui non hanno bisogno,) ma un linguaggio che connette le persone ai prodotti e servizi che possono migliorare le loro vite.

L’ascolto come essenza del marketing

L’ascolto attivo del cliente è da dove sboccia ogni strategia di marketing vera a funzionale. Al di là dei dati demografici e delle metriche di conversione, c’è la storia unica di ogni individuo, i suoi desideri, le sue paure e le sue aspirazioni.

Ogni clic, ogni interazione è un momento di comunicazione. L’utente ha bisogni, desideri e speranze. Come marketer, dobbiamo ascoltare e rispondere con empatia. Non si tratta solo di vendere, ma di creare connessioni che durano nel tempo.

Tracciare il comportamento utente: una via di conoscenza

Il tracciamento del comportamento utente attraverso strumenti come Google Analytics 4 e Google Tag Manager non è solo una questione di ottimizzazione delle conversioni, ma di comprensione più profonda del pubblico di riferimento. Attraverso l’analisi dei touch point e dei percorsi degli utenti, possiamo cogliere insight preziosi sulle loro preferenze, i loro interessi e le loro esigenze in continua evoluzione.

Etica nell’utilizzo dei dati e il rispetto del consenso

Avere il potere sul controllo dei dati significa anche avere una grande responsabilità. È essenziale, infatti, che nel nostro percorso nel mondo del digital marketing manteniamo un profondo rispetto per la privacy e il consenso dell’utente. Le cookie bar e le politiche sulla privacy non sono solo formalità legali, ma un impegno verso l’etica e il rispetto dei diritti degli individui: ottimizzare la pubblicità non dovrebbe mai significare sacrificare la fiducia e il rispetto dei nostri clienti.

Per ovviare a questo, Google ha da poco implementato una nuova tecnologia, la Consent Mode, un’API aperta sviluppata per far funzionare i servizi di Google (come Google Analytics, Tag Manager e Ads) in base allo stato di consenso degli utenti finali. Questo strumento controlla il comportamento dei tag e degli script di Google sul tuo sito, rispettando il consenso degli utenti.

Il potere dell’utente consapevole

Nel panorama digitale, l’utente consapevole è incarnato dalla teoria semiotica di Umberto Eco, in cui il lettore modello interpreta e attribuisce significato ai segni presenti nei testi. “L’utente digitale modello” navigando attraverso l’abbondanza di contenuti online, sa riconoscere i segni di autenticità e verità nel mare di informazioni. Come un filtro critico, sceglie di concedere il proprio consenso solo agli annunci e ai contenuti promozionali che risuonano con la sua percezione di genuinità e rilevanza.

Il digital marketing empatico si pone come risposta a questa esigenza, adottando un approccio centrato sull’utente e sulla creazione di connessioni autentiche. In questo contesto, l’empatia diventa la chiave per conquistare la fiducia e l’attenzione di un pubblico sempre più esigente e informato.

Pensiamo all’advertising, che oggi non è più solo una serie di annunci ma un dialogo tra il marchio e il consumatore: immaginate di scrivere una lettera a un amico lontano. Cosa fate? Conoscete il vostro destinatario. Sapete cosa gli piace, cosa lo preoccupa e quali sono i suoi interessi. Ecco dove entra in scena l’intelligenza artificiale (AI).

L’AI come assistente creativo

L’AI analizza il comportamento degli utenti per creare segmenti di pubblico dettagliati, come un amico che osserva attentamente. Cosa cercano? Quali pagine visitano? Questi dati non sono solo numeri, ma frammenti della loro storia. È come avere un assistente creativo che lavora dietro le quinte.

E cosa fa con questi segmenti? Personalizza gli annunci. Se sei un appassionato di cucina, vedrai annunci su ricette e utensili da cucina. Se sei un amante della moda, gli annunci saranno incentrati su abbigliamento e accessori. È come avere un amico che conosce i tuoi gusti e preferenze, pronto a suggerirti le migliori esperienze.

Questo è fattibile solo attraverso persone che si “danno il privilegio” di ascoltare altre persone.

Conclusioni: l’empatia come chiave del successo

Dietro ogni clic c’è una persona. Il successo molto spesso sta dietro l’ascolto e la comprensione delle esigenze del pubblico. L’advertising non è solo una serie di annunci, ma una sinfonia di empatia e intelligenza. Le note sono i dati, le parole e le immagini, ma la melodia? È l’ascolto attivo, l’etica e l’AI che rendono questa sinfonia memorabile.

8 aprile 2024 Cristian Bresciani

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