Gran finale per lo IAB Forum

Le luci si spengono e cala il sipario anche sull’edizione 2008 dello IAB Forum, un’edizione dove non sono mancati aspettative, colori e coreografie, oltre che i rituali di sempre (saluti e baci, chiacchiericci, tutti in coda per il pranzo, di fretta al seminario già iniziato, sguardi alla sala per la ricognizione degli ultimi posti liberi, relax alla pausa caffé che si dilata oltre il previsto). Uno IAB più vivo, spumeggiante e ricco di sempre. Tanti gli espositori, tante le aziende; ed è soprattutto in questo incontro che si esprime il meglio.

Diversi gli speech, di spessore i temi, competenti e professionali i relatori, ma il vero motore quest’anno finalmente è stata l’area espositiva, il punto vero di incontro tra domanda ed offerta, tra bisogni e risposta. Lo IAB che ho vissuto è stato fatto più di persone, meno di eventi, più di relazioni, meno di parole. Uno IAB che mi è piaciuto molto, che è riuscito a comunicare entusiasmo, voglia di esserci – e da protagonisti – anche in un momento in cui aleggia lo spauracchio della crisi.

Internet cuore della comunicazione e della pubblicità? E’ stato questo il tema attorno al quale è ruotato l’incontro con le marche.

Risposta: probabilmente non ancora per tutti, probabilmente non come vorremmo, ma i segnali positivi sono arrivati proprio dai protagonisti che raccontano il loro bisogno:

  • di avere più Internet in azienda;
  • di riuscire a comunicarlo internamente in modo più semplice e meglio;
  • di potere contare su interlocutori che sappiano integrarsi nel loro vissuto;
  • di attivare strategie integrate;
  • di coinvolgere target peculiari parlando un linguaggio comune, magari anche costruendolo;
  • di pensare in modo finalmente libero dalle logiche ereditate dall’offline ADV.

 

Interessanti le case history, cito due casi.

I volantinatori di Moccia: un patto tra Feltrinelli e la community dei fan per lanciare un nuovo best-seller che utilizza Internet come canale di incontro ideale di domanda e offerta.

Alfabet: il nuovo linguaggio open-source per Alfa Mito. Perché, dice bene Giovanni Perosino, parlare ai giovani non significa essere giovani. E… if  “You loose control you gain credibility!
Vedere per credere: www.alfamitoclip.com

E infine…

Le grandi aziende raccontano le loro esperienze in un colloquio aperto.
Un dibattito con le aziende che chiude la mattinata.

Riassumo gli spunti più interessanti dai tanti appunti raccolti, dalle tante frasi evidenziate, sottolineate, evidenziate e sottolineate :-)

Giovanna Maggioni di UPA ha ribadito come gli investimenti in ADV online siano ancora troppo bassi e come manchi soprattutto uno sviluppo dell’incremento di investimento per le fasce grandi. Internet è uno strumento talmente nuovo e flessibile che dovrebbe aiutare le aziende a proporsi in modo innovativo, non tradizionale. Spesso però vengono riciclate le logiche di sempre. Serve un’offerta più strutturata ma soprattutto servono le idee!

Secondo Francesca Benati di Expedia non ha senso ragionare su quanta sia la parte da erodere dagli altri media a favore dell’online – idea piuttosto diffusa – ma su quale sia lo strumento più adatto rispetto al ruolo da coprire. Il media mix deve essere valutato a seconda del target.

Andrea Airoldi di Coca-Cola ha posto l’attenzione soprattutto sull’esigenza di raggiungere un’estrema targettizzazione guidata dalla marca e dai suoi valori anche negli investimenti. Negli ultimi 3 anni Coca Cola da zero investimenti nel canale online è diventata l’investitore numero uno del settore!

Giovanni Perosino di Alfa Romeo ha ricordato la potenza delle idee forti citando un’iniziativa che ha creato un grande buzz, il lancio della campagna “500 wants you!” Un esempio folgorante della potenza del 2.0: l’investimento è stato pari appena all’1%, ma con un ritorno straordinario. Ricorrente e molto interessante anche il concetto di liquidità di Bauman applicato alle idee da cui nasce un progetto: idee che dovrebbero entrare naturalmente in tutto il corpo dell’azienda e propagarsi con naturalezza su diversi contesti e media.

Per Antony Strianese di L’Oréal, parlando del successo dei Social Networks, questi dovrebbero evolversi sempre di più in funzione della profilazione continua dei diversi gruppi.

Chiude il panel Layla Pavone parlando di fiducia. Il coraggio e l’apertura mentale che le aziende dovrebbero avere nel dare fiducia al canale online, che ha dimostrato di avere autorevolezza e credibilità.

Sì, fiducia. E’ così che mi piace chiudere il racconto di questo splendido IAB Forum 2008.

7 novembre 2008 Roberta Fruscalzo