Landing pages, alcuni buoni consigli

“All you hard work comes down to the few precious moments that the internet visitors spend on your website”…così scrive Tim Ash, autore del libro Landing page optimization.
È proprio vero: a che serve una campagna iperottimizzata, se puoi l’utente non viene catturato da una landing page che, in pochi secondi, lo accompagna alla conversione?

Ci capita spesso, infatti, di vedere campagne di Keyword Advertising performare molto bene: altissimi volumi di traffico qualificato, ottimo CTR, alto punteggio di qualità, ma senza una buona landing page è difficile ottenere un buon numero di conversioni.

Tenere a mente alcune regole di base per la realizzazione di una landing page non può che portare a dei benefici. Vi elenco quelle che secondo me sono le più importanti, e che sono applicabili a tutti i settori di mercato: finance, retail, istruzione, viaggi e tutti gli altri.

  • Semplicità e chiarezza
    È importante togliere tutti gli elementi che sovraccaricano la pagina e distraggono l’occhio e l’attenzione dell’utente dai contenuti più significativi.
  • Focus su pochi elementi, ma importanti
    Spesso è sufficiente includere in una pagina un solo prodotto (o tipologia di prodotto). Per esempio, se promuoviamo immobili, si può fare una pagina dedicata a una località specifica o, se promuoviamo corsi di formazione, a un solo corso.
  • Stretta correlazione con le keyword di ricerca
    Come nel punto precedente, è essenziale creare più pagine a seconda del servizio/prodotto offerto, in modo da portare i navigatori direttamente su una pagina di loro interesse. Se la query dell’utente, ad esempio, è vacanze in Italia sarà vantaggioso avere una pagina con tutte e solo le destinazioni italiane.
  • Massima coerenza con i testi d’annuncio
    Supponiamo di promuovere un e-commerce, e di avere per ogni gruppo di annunci tre testi, ognuno dei quali evidenzia un vantaggio diverso del prodotto: il prezzo, la qualità, la velocità della spedizione. Osservando le performance di conversione degli annunci, possiamo sapere quale beneficio influenza maggiormente il nostro target nel processo d’acquisto e, quindi capire cosa segnalare in primo piano nella landing page.
  • Nessun elemento di distrazione
    In particolare mi riferisco a link, per esempio al sito istituzionale, a immagini o contenuti testuali poco correlati al focus della campagna, a banner pubblicitari e a qualsiasi altro fattore che possa essere una via di fuga dalla pagina per il navigatore.
  • Alta visibilità del bottone di conversione
    L’elemento che l’utente deve cliccare deve essere ben visibile, ma sempre in armonia con il resto dei contenuti (sia grafici che testuali); possibilmente vicino ai dettagli sul prodotto o sul servizio offerto e identificabile sin da subito, senza lo scroll.
  • Estrema considerazione del target
    Le immagini inserite nella pagina, ma soprattutto il tipo di linguaggio utilizzato, devono essere adatti alla nostra target audience, per essere percepiti in maniera semplice e veloce. Significa quindi evitare di usare, ad esempio, termini tecnici o un linguaggio troppo articolato.
  • Attenzione al processo di conversione
    Tutto quello che avviene dopo il fatidico click sul bottone di conversione ha un importanza fondamentale nel processo decisionale degli utenti. La compilazione di un form, una prenotazione online, o qualsiasi altra azione richiesta ai navigatori devono essere sempre chiari, snelli e trasparenti.

 

Lavorando sulla creazione o la modifica delle landing pages, spesso i pareri sono molteplici, anche perché molto dipende dai gusti e dalle esperienze personali. In questo caso è opportuno lasciare decidere agli utenti qual è la soluzione migliore. I metodi per farlo sono tanti: dall’analisi di usabilità ai test di Web Analytics, come analisi multivariate e A/B test. Le operazioni di analisi e revisione dovrebbero essere un’attività continuativa, per captare sempre meglio le esigenze degli utenti online e continuare a migliorare i risultati di conversione.

Recentemente, ad esempio, abbiamo effettuato un A/B test su due pagine differenti per un cliente del settore education. La pagina B, quella “restyled”, a distanza di poche settimane ha riscontrato un tasso di conversione dell’1,64% superiore rispetto alla versione A e l’abbiamo quindi impostata come pagina d’arrivo singola.

Spero di avervi trasmesso, almeno un po’, il desiderio di rivedere le landing pages delle vostre campagne :-)

Buon lavoro!

10 aprile 2009 Luisa Fontana