Scrittura creativa e social media marketing: intervista a Davide Nonino

Ho il piacere di intervistare l’autore del blog Parole Appiccicate (che se non conoscete vi consiglio caldamente di seguire) Davide Nonino: scrittore, esperto di social media marketing e papà di “CenerOntola, la principessa con qualche chilo in più ma con il sorriso sulla vita“.

Ne abbiamo approfittato per farci raccontare qualcosa sulla scrittura creativa, un bel tema a cui forse viene data meno luce di quella che meriterebbe.

Ciao Davide, cominciamo con una definizione di scrittura creativa?

La scrittura creativa è quel tipo di scrittura proprio dei romanzi, dei racconti, delle poesie, delle canzoni, di tutto ciò che è scrivere e che va al di fuori degli schemi della scrittura professionale, giornalistica e accademica.

La definizione di Wikipedia fa un po’ sorridere nel suo essere bianca e nera senza sfumature, ma corre curiosamente su un orizzonte non convenzionale che guarda alle nuove dimensioni sociali del web. Se infatti da un lato i corsi e le scuole di scrittura creativa sono una vera e propria guida all’espressione e al saper raccontare in parole, dall’altro lato lo sviluppo e il consolidamento dei social media a livello globale ha portato le aziende a comunicare al di fuori dei classici schemi professionali per entrare in una conversazione diretta con le persone.

Qual è il collegamento tra la scrittura creativa e il social media marketing?

Fare social media marketing significa innanzi tutto mettersi in gioco, uscire dai confini curati e chiusi del proprio sito web ed entrare nel dialogo libero di una pagina pubblica su Facebook o di un profilo su Twitter. Spazi virtuali quotidiani in cui il registro è quello della vita, dove noi utenti condividiamo fotografie, pensieri e video e dove le aziende possono costruire una relazione solamente sulla base dei contenuti, del valore e della condivisione reciproca. Ecco allora che sapersi raccontare sul web sociale significa tradurre in parole i propri valori e prodotti, e farlo non attraverso slogan pubblicitari scritti una tantum e ripetuti all’infinito, ma con la creatività propria di chi si relaziona.

Insomma, per farla breve e meno cervellotica, se la scrittura creativa aiuta gli aspiranti scrittori a risolvere il problema del foglio bianco e della storia che non esce, può aiutare anche l’azienda che si chiede cosa scrivere sul proprio blog, su Facebook, Twitter etc.

Ci fai qualche esempio per capire meglio?

Per capire quanto può essere efficace sapersi raccontare partiamo proprio dall’inizio, ovvero dal presentarsi agli utenti.
Vediamo come si pone una piccola/media impresa italiana come Henry glass che realizza porte in vetro e che sul suo canale di YouTube si racconta così, con convinzione e spontaneità.

Così su Facebook lanciare un’applicazione e invitare gli utenti a condividere esperienze può diventare un vero e proprio manifesto colorato come quello di Kleenex che si lascia leggere con un sorriso e che senz’altro non dimenticheremo di fronte allo scaffale del supermercato.


Quali considerazioni dobbiamo trarre da questi esempi?

Gli esempi sono accomunati dal saper scrivere non solo in modo professionale ma anche creativo, con uno stile che sa raccontare e trasmettere un messaggio. Certo non si può pensare di assumere uno scrittore in ogni azienda, ma senz’altro ci si può esercitare a trovare le parole giuste, quelle che spesso escono fuori dalle regole ma parlano al cuore delle persone, anche attraverso i prodotti e i servizi di cui noi tutti abbiamo bisogno. Da un po’ sto raccogliendo degli appunti sulla scrittura creativa, che possono essere utili qualora vogliate imparare e divertirvi un po’ con le parole.

Per chiudere, ci sveli i tre segreti della scrittura creativa nei social media?

  • ascoltare, come gli scrittori sono prima di tutto dei grandi ascoltatori dei modi della vita, anche noi possiamo prendere spunto da quello che già gli altri fanno o scrivono sui social media. Ogni community, ogni nicchia, ogni area semantica ha le sue sensibilità, quelle parole chiave emozionali che supportano la conversazione;
  • collaborare, perché sui social media si fa una vera e propria scrittura collaborativa, come quella proposta nei corsi di scrittura creativa. In questi ultimi assieme ad altri scrittori si costruisce un romanzo o comunque un testo narrativo, sui social la storia è continua, si evolve giorno dopo giorno ed è in mano tanto a noi quanto e soprattutto agli utenti che vengono coinvolti spontaneamente. Un esercizio insomma ancora più complesso perché interattivo e in tempo reale;
  • fantasticare, dimentichiamoci le frasi fatte e i testi che ci passa l’ufficio stampa tradizionale. Il nostro prodotto non è l’unico nella sua nicchia, non è una culla di aggettivi che sono per forza nuovissimo, bellissimo ed innovativo. Scrivere sui social significa anche saper uscire dagli schemi tradizionali della scrittura da pubbliche relazioni. Cambiano i tempi dei verbi, il soggetto a cui ci rivolgiamo e soprattutto gli stili e i ritmi narrativi. Sperimentare nella giusta misura, grazie al feedback in tempo reale degli utenti, è senza dubbio la migliore scuola di scrittura creativa sociale che ci sia.

 

Grazie Davide!

28 febbraio 2011 Stefano Guerra

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TAG: social media digital marketing