Forel: migliorare l’interfaccia uomo-macchina insieme a produttori e utilizzatori finali

Il nostro progetto di ricerca per migliorare l’esperienza d’uso dell’interfaccia uomo-macchina insieme ai leader nella produzione di soluzioni per la lavorazione del vetro e ai loro clienti.

 

30.000 metri quadrati di spazi aziendali, 30 partner a livello mondiale e una presenza dei propri macchinari in oltre 70 Paesi: sono questi i numeri di Forel, eccellenza industriale italiana, leader nella produzione di soluzioni per la lavorazione del vetro.

È al loro fianco che lavoriamo da diversi anni ed è insieme a loro che, nell’ultimo mese, abbiamo disegnato e svolto un progetto straordinario per aggiungere valore all’esperienza d’utilizzo dei loro macchinari, raccogliendo e analizzando i vissuti delle persone che li producono e di chi li utilizzerà, i clienti finali di Forel.

Co-progettare l’interfaccia uomo-macchina: un nuovo approccio per l’industria del vetro

Nell’ultimo mese siamo stati più volte ospiti all’interno di Forel, con l’obiettivo di analizzare il funzionamento di una linea di lavorazione del vetro e, nello specifico, di osservare l’interazione uomo-interfaccia-macchina nel suo complesso.

Per conoscere la reale esperienza degli addetti ai lavori e per poter comprendere quelle che avrebbero potuto essere le loro problematiche o le potenziali barriere di usabilità, abbiamo definito un flusso progettuale che, all’insegna dell’approccio che da sempre contraddistingue TSW, si è basato sull’ascolto delle persone.

Nello specifico, abbiamo definito due diversi momenti di ascolto e analisi dell’esperienza:

  • Step 1: analisi dell’esperienza della linea di lavorazione
    In questo primo momento, ci siamo dedicati a osservare il personale Forel durante il collaudo della linea. Questa fase ci ha permesso di andare oltre la teoria e vedere ad un livello estremamente pratico l’approccio degli addetti con un macchinario così complesso. Oltre al loro approccio, è stato possibile capire in linea generica le modalità di lavoro della macchina ed iniziare a riflettere su quelle che avrebbero potuto essere le principali barriere incontrate dal cliente di Forel
  • Step 2: analisi della formazione dei nuovi addetti
    Questo secondo momento è stato invece utilizzato per osservare il momento di formazione dei nuovi utilizzatori della linea e, successivamente per investigarne le loro interazioni con essa. L’obiettivo, quindi, era cercare di capire come fosse percepita la linea e le interazioni con la sua parte digitale in modo tale da migliorare e semplificare l’esperienza finale.

L’esperienza come fonte di informazione e valore per l’azienda

Questa modalità di ascolto su due momenti, testata per la prima volta su questo progetto, è stata un’occasione per osservare le diverse parti del processo che portano un prodotto dalle fasi di sviluppo e test fino all’utilizzo finale da parte del cliente.

Osservare l’intero processo da diverse prospettive, interagire con operatori, addetti, capi d’area e responsabili ci ha permesso di capire meglio le difficoltà dei nuovi utilizzatori e di elaborare delle strategie, suggerite poi a Forel, per ottimizzare la linea e permettere agli operatori di interfacciarsi con la macchina nella modalità più semplice, diretta ed efficiente possibile.

L’aver dato importanza ad ogni parte del processo ma soprattutto l’aver coinvolto le persone che ne fanno parte, in fase di progettazione o di utilizzo finale, ci ha permesso di aiutare una realtà leader del settore a introdurre in azienda un approccio che aumenta il valore di ciò che il cliente finale percepisce e che, vista la sua validità scientifica, potrà essere usato in molti altri progetti futuri.

Un approccio, quello di cui da sempre TSW si fa portavoce e che oggi è parte anche della progettualità di Forel, che è garanzia di un’esperienza di reale qualità, creata insieme a chi la vive o la vivrà in futuro.

7 novembre 2022 Luca Martorano

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