Si parla di annunci pubblicitari in Twitter da un bel pezzo, ma questa volta si fa sul serio!
È fresco di questi giorni il lancio dei “Promoted Tweets”, ovvero dei tweet sponsorizzati.
Anche Twitter ha ceduto al fascino della pubblicità online e vista l’importanza sempre maggiore attribuita a questo social network, credo che l’attenzione debba essere alta.
Per ora i clienti sono pochi. In rete (e dove se no? :-) si vocifera che i primi a sperimentare il servizio siano: Starbucks, Bravo, Red Bull, Best Buy, Sony Pictures e Alaska Airlines. A confermare le voci è in realtà Twitter stesso, nella pagina dedicata alle FAQ.
Nella stessa pagina troviamo un paio di definizioni che ci aiutano a capire di cosa stiamo parlando:
“Promoted Tweets are ordinary Tweets that businesses and organizations want to highlight to a wider group of users.”
E ancora:
“Promoted Tweets will also retain all the functionality of a regular Tweet including replying, Retweeting, and favoriting. Only one Promoted Tweet will be displayed on the search results page.”
Giocando un po’ con la barra di ricerca ho trovato (cercando prevalentemente keyword relative al brand) i primi quattro, ma non il resto (cominciamo bene! :-).
Ecco qualche screenshot:
Dove il link rimanda ad una pagina su Yfrog.
Dove il link rimanda ad una pagina specifica del sito.
Dove il link rimanda ad un articolo sul New York Times.
Diversamente dagli altri casi, Red Bull non ha voluto sponsorizzare una notizia fresca, ma una segnalazione di un mese fa.
Dove il link rimanda anche in questo caso ad una pagina specifica del sito.
Interessante è notare anche come i Promoted Tweets non siano ripresi all’interno delle Home Page degli sponsorizzatori: qui compaiano come dei semplici tweet. L’unico modo per trovarsene uno di fronte è quindi solo quello di utilizzare la barra di ricerca, almeno per il momento. Vediamo ad esempio Best Buy:
I tweet sponsorizzati portati ad esempio sono tutti molto diversi tra loro, indicano infatti strategie di comunicazione differenziate, in linea con gli obiettivi delle aziende sponsor. Gli unici vincoli sembrano essere soltanto quelli che siamo abituati a vedere in un classico tweet, ovvero un messaggio scritto con linguaggio appropriato (link accorciati, @, #, ecc) in non più di 140 caratteri.
In uno spazio dove l’annuncio si concentra su così pochi elementi, diventa fondamentale il tono della comunicazione: ogni singola parola acquisisce importanza, la concretezza e la rapidità diventano i pilastri su cui si deve basare ogni tentativo di attirare l’attenzione, il logo diventa più che mai una sintesi della propria strategia di marketing.
La creatività, al contrario di quanto può sembrare, non tende a scomparire, ma anzi si fa più complessa. Lo spazio di manovra è molto ridotto rispetto ai media tradizionali e a molti altri canali nel Web, i creativi quindi dovranno concentrarsi parecchio per far sì che gli annunci attirino l’attenzione degli utenti.
Sarà interessante tenere sotto osservazione il fenomeno, per vedere come si evolverà ma anche come le aziende sapranno usare la propria creatività in uno spazio così ridotto.
E se la vostra azienda volesse partecipare? Beh, per il momento non si può… dalla solita pagina delle FAQ infatti si legge:
“We’re currently limiting the initial test group until we can properly open up the system to handle more advertisers. If you have any general inquiries, please fill out this form and we’ll get back to you as soon as we can.”
Vi lascio con un video di “istruzioni per l’uso” davvero ben fatto: