Appunti dal Social Media World Forum Europe

In questi giorni mi trovo a Londra per il Social Media World Forum, un evento di portata europea a cui TSW non poteva mancare!

A dire il vero, il primo contatto con i Social Media ce l’ho avuto il giorno prima dell’evento,  in un locale londinese dove leggendo il menù trovo come ultima voce “seguici su Twitter o su Facebook”. Un esempio di come le discussioni sui social media non siano per nulla lontane dalla vita di tutti i giorni.

L’evento è stato davvero interessante e ricco di spunti, condivido con voi alcuni dei miei appunti.

Arrivato in fiera, la prima cosa che mi salta all’occhio è la grandezza degli stand: letteralmente 4 metri quadrati l’uno, in pratica ci stanno al massimo due persone in piedi! :-). Per la serie “poco fumo e tanto arrosto!” (speriamo :-).

Negli speech, tutte le premesse riguardanti i numeri e “il perché dei Social Media” sono state saltate: si partiva dal fatto che tutti in quel contesto eravamo coscienti del cambiamento avvenuto nel mondo del Web marketing. Anzi, per non farci prendere troppo dalla frenesia “social”, all’inizio ci è stata simpaticamente ricordata l’importanza di fare domande dal vivo e non di usare solamente twitter per comunicare sull’evento.

Ho sicuramente portato a casa un bel bagaglio di conoscenze grazie ai workshop che ho seguito. Soprattutto quello relativo alla creazione di campagne di successo in Facebook, infatti ci sono dei passaggi che non avevo ancora messo a fuoco:

  • pensare a Facebook come ad un remix tra i contenuti del proprio sito, del proprio servizio/prodotto e i contenuti creati dagli utenti stessi.
  • pensare a come stimolare continuamente l’interesse dei propri fan. Chiederci “perchè un fan dovrebbe tornare domani?”.
  • trovare l’evangelist nella propria azienda.

E’ stato più volte sottolineato che i Social Media sono un’opportunità importante per le aziende, perché consentono di arrivare direttamente ai propri utenti. Ma deve essere chiaro che la condivisione deve venire prima di tutto da parte delle aziende, solo in questo modo arriverà, come conseguenza, anche da parte degli utenti.

Non dobbiamo quindi parlare di Social Media, ma di Web e di strategia integrata online/offline.

Inoltre, non bisogna dimenticare che per entrare nei Social bisogna fare degli investimenti: non basta una risorsa junior dedicata, o uno stagista, ma è necessario creare un lavoro coordinato con gli altri Media, per essere competitivi e non perdere potenziali posizioni di leadership o vantaggi da first mover.

In breve, quindi, il percorso che un’azienda dovrebbe seguire sarebbe:

  1. Fase 1: Brand Awareness
  2. Fase 2: Attention
  3. Fase 3: Action

E soprattutto non dimenticare mai il SEO: tenere monitorata la SERP per controllare il posizionamento del brand o dei prodotti è molto importante anche quando si parla di Social Media.

Focalizzandosi su Facebook, invece, bisogna tenere conto di tre pilastri fondamentali:

  1. Identity
  2. Sharing
  3. Platform

e ricordasi che abbiamo sempre 3 audience da tenere in considerazione: users, developers, organizations.

Insomma è fondamentale comprendere che quando si lavora con i propri consumatori, si deve capire dove e come parlare: se sei Starbucks non potrai parlare come Beck’s, e nemmeno sulle stesse piattaforme.

In conclusione, anche se in futuro avremo dei programmi automatici che aggiorneranno i contenuti e parleranno con gli utenti, ricordiamoci che per avere successo è necessario proporre ai nostri utenti delle cose molto semplici.

You can be social too: Make it social, keep it simple, develop a conversation calendar, harness new opportunities and experiment

Nelle prossime settimane cercherò di approfondire con voi alcuni spunti che mi sono portato a casa. A presto!

16 marzo 2010 Manuel Daros

Potrebbe interessarti anche:

TAG: social media