Vi presento un caso davvero scottante di analisi della reputazione online.
Scottante non a caso, anzi, mai aggettivo è stato più azzeccato:
La storia inizia nell’ottobre 2009, quando esce la Guida del Gambero Rosso 2010.
All’interno vi è la recensione al ristorante “Cascina Lenga” di Botticino: il punteggio del locale si è alzato, rispetto al giudizio dell’anno precedente, di un centesimo.
Il ristorante “Cascina Lenga” è, però, bruciato per un incendio doloso nel 2007 e da allora non è più stato riaperto.
L’analisi che ci siamo prefissi di fare, vuole seguire il buzz online e studiare i parametri che hanno influito nella diffusione virale delle informazioni.
È il 29 ottobre 2009 quando viene pubblicato il primo post che riporta il fatto (la fonte terrauomocielo.org ha PageRank 3).
Immediata la risposta dei lettori: sono 22 i commenti e i toni con i quali si esprimono sono decisamente duri.
L’autore del post è aperto al dialogo: chiede spiegazioni.
Il link viene prontamente segnalato anche nel suo profilo Facebook: oltre 350 gli amici dell’autore, immediati i primi commenti direttamente in bacheca.
Dal 31 ottobre, con l’apparizione della notizia su due importanti punti di riferimento del settore (dissapore.com ha PageRank 6, chefdicucinamagazine.com ha PR 5), il rumore e l’attenzione aumentano in modo esponenziale.
Con 3 – 4 giorni di differita scoppia il boom in rete: il caso viene riportato da quasi tutti i quotidiani online come ad esempio Il Giorno e Il Gazzettino e anche da importanti testate offline (es. La Repubblica).
Intanto anche Twitter inizia a creare fermento: costanti e numerosi i tweet sull’argomento. Importante il loro contributo alla diffusione del buzz.
La polemica trova spazio nel forum ufficiale del Gambero Rosso. Numerose le argomentazioni e le richieste di delucidazione.
Il primo novembre una delle curatrici della Guida del Gambero Rosso, Clara Barra, risponde personalmente alle richieste. Lo fa su Facebook commentando il link al post di TerraUomoCielo .
Le argomentazioni della curatrice, comunque, non soddisfano né l’autore del post né gli altri lettori (conversazione riportata anche nel blog).
La posizione della responsabile della guida sarà ripresa, e spesso commentata, da molte delle fonti interessate.
A questo punto è la “risposta” a diventare il focus della polemica, non più il refuso in sé.
Il 6 novembre arriva la replica “ufficiale” anche da parte del direttore del Gambero Rosso, Daniele Cernilli, direttamente sul forum ufficiale: anche in questo caso si alimenta ulteriormente la diatriba, facendo schizzare il numero di commenti giornalieri e portando le argomentazioni ad essere sempre più esasperate (si aprirà un’ulteriore discussione riguardo l’ex responsabile della guida Marco Bolasco).
Le discussioni sono animate per giorni e giorni.
L’attenzione si spegne lentamente, ma a riaccenderla è la notizia che il caso approda in televisione.
Questo avvenimento offre nuova linfa ad un tam-tam mediatico ancora in evoluzione…
Analizzando il percorso che ha fatto questa notizia, emerge come tutti gli elementi propri del web 2.0 siano stati fondamentali nella percezione del caso da parte del web, sia in termini di mezzi (dai blog ai social network), che di contenuti (in che modo è stata riportata la notizia e come, successivamente, sono state gestite le risposte e gli interventi ufficiali).
N.B. Interessante segnalare come esattamente un anno fa, all’uscita della guida precedente, la svista fosse stata già segnalata proprio nel forum del Gambero Rosso.
In quel caso però non ci fu il medesimo rumore e la stessa attenzione mediatica.
Dove sta la differenza?
Presumibilmente nell’uso integrato dei mezzi messi a disposizione dal web 2.0.
Troppo semplice?
È aperto il dibattito!