Grazie al progetto Ca’ Foscari Management Lab del quale facciamo parte, organizzato dal Dipartimento di Management dell’ateneo veneziano e dalla Venice International University (VIU), abbiamo creato un gruppo di ricerca multiculturale di studenti provenienti da Cina, Stati Uniti e Italia per approfondire il tema della localizzazione delle strategie di marketing digitale nei diversi contesti geo-culturali.
L’obiettivo per TSW è quello di supportare l’internazionalizzazione delle imprese italiane in modo sempre più efficace. Per fare questo è ormai chiaro come sia necessario adattare strategie, obiettivi, attività, canali, registro comunicativo e contenuti ai singoli contesti.
Per questo motivo, assieme a Demetrio, Man Liu, Jennifer Jang, Wu Ziyang e Zeng Zizhang abbiamo studiato come strutturare una strategia per supportare l’internazionalizzazione nel mercato cinese di un’azienda del settore design e arredamento Made in Italy.
In Cina i mobili per la casa e per gli ambienti di lavoro fanno parte del segmento “decoration”, assieme a servizi di interior design e e ai materiali di decorazione. In base ai dati forniti dal China Electronic Commerce Research Center, nel 2015 il mercato online dell’home decor raggiungerà i 205 miliardi di Yuan (30 miliardi di Euro), divenendo la terza cash cow dopo abbigliamento e consumer electronics.
Molte persone cinesi arredano le proprie case esclusivamente online e lo fanno rivolgendosi a marketplace e portali specifici. Abbiamo svolto una ricerca per definire quali sono.
I principali portali di vendita per gli articoli di design e arredamento possono essere suddivisi in:
I portali di settore e le community dedicate al design e all’arredamento più note in cina sono Sina Home, 163 Furniture. Questi raccolgono news sul lancio di nuovi prodotti, idee per arredare la casa, recensioni e ads. Altri portali influenti da segnalare sono poi Hejia e PC House.
Il sito web è un canale cruciale per veicolare l’identità aziendale e per mostrare i propri prodotti. Come far sì che questi vengano recepiti nel modo più efficace possibile negli specifici mercati? Necessariamente localizzando e adattando la strategia di comunicazione ad ogni singolo contesto geo-culturale. La mera traduzione dei testi è il primo passo, ma è molto distante da disporre di contenuti, servizi e di un registro comunicativo studiato ad-hoc.
Abbiamo analizzato cosa implichi in termini di design, layout delle pagine e dei contenuti e abbiamo definito quali sono gli aspetti da tenere in considerazione per rendere il sito Chinese-friendly:
Ikea è atterrata in Cina da ormai 17 anni. Come in occidente il target sono i giovani single o famiglie con un budget limitato desiderose di vivere in un ambiente funzionale e allo stesso tempo colorato e dal design innovativo.
Per dimostrare cosa significhi concretamente localizzare un sito web, il team di ricerca ha analizzato la homepage del colosso Svedese, comparando la versione Cinese con quella italiana. Ciò che emerge è che la maggior parte di contenuti, informazioni e servizi proposti sono stati profondamente adattati al contesto e ai consumatori locali. In particolare la localizzazione è stata attuata attraverso:
Questi sono solo alcuni esempi che evidenziano quanto discusso fino a questo punto.
Come discusso nel recente post di Riccardo sul digital marketing in Cina, l’impatto dell’advertising online in Cina è differente rispetto a quanto accade nel nostro mercato. I consumatori Cinesi infatti nella maggior parte dei casi (1 Cinese su 3 secondo una ricerca) diffidano dagli annunci sponsorizzati nei motori di ricerca, poiché spesso utilizzati per promuovere prodotti economici e di bassa qualità. Questo fatto è perciò da tenere in considerazione per ogni brand che voglia investire in visibilità, pena il possibile danneggiamento della percezione del brand.
Baidu, il principale motore di ricerca Cinese, offre però delle opportunità molto interessanti per i brand occidentali. Uno di questi è la “brand special zone” che può essere sfruttata per mettere in evidenza nella prima pagina dei risultati specifici contenuti di un sito. I brand che sfruttano questo strumento a pagamento hanno la possibilità di rendere visibile il proprio logo e una selezione di immagini, video, testi e link ai propri siti studiati appositamente (vedi esempio di BMW sotto).
I membri del team non possiedano solide base di SEO e Digital Analytics, sfruttando i tool messi a disposizione da Baidu per l’analisi del traffico generato da specifiche keyword hanno cercato di studiare quali possano essere i volumi di ricerca che stanno dietro all’arredamento e design europeo e italiano. Ci sembra comunque interessante presentare i risultati.
Posto che non è detto siano quelle più corrette, le keyword considerate sono: 意大利家具 (Italian Furniture), 欧洲家具 (European Furniture). Queste sono state scelte tenendo in considerazione un livello di competizione sostenibile. Si sarebbe potuto infatti sfruttare chiavi più generiche ma scarsamente utilizzabili nell’ambito di una strategia SEO a causa dell’elevatissima competizione.
Di seguito è possibile notare la distribuzione dell’età dei visitatori e le principali città dalle quali provengono le ricerche. Un focus sugli aspetti della SEO in Cina sarà sicuramente oggetto di approfondimento di un prossimo articolo.
Prendendo in considerazione un’azienda di design italiana di alta gamma come ad esempio Magis (azienda che ha partecipato assieme a noi al progetto #CFMLab), il team ha analizzato quali siano i canali più indicati per attuare una strategia di social.
WeChat: app mobile con oltre 400 milioni di utenti che racchiude in un ambiente unico instant messaging, social network, micro-siti ed e-Commerce, può essere sfruttata per cogliere in modo efficace le opportunità di mercato e per connettersi con il target di riferimento sfruttando le abitudini dei cinesi (presto ne parleremo in modo più approfondito)
Le opportunità offerte dalla piattaforma sono moltissime, tutto parte dalla creazione di un Service Account e di una pagina aziendale che può trasformarsi in un canale privilegiato per comunicare e interagire in modo immediato con le persone. E’ possibile ad esempio:
Weibo: la principale piattaforma di micro blogging cinese (molto “simile” a Twitter) è altrettanto sfruttata dai brand per sviluppare l’awareness, promuoversi e sviluppare l’engagement da parte degli utenti. Esattamente come accade su Twitter vi sono influencer e opinion leader estremamente seguiti anche su Weibo. Selezionare quelli più coerenti con il proprio brand e creare sinergie e strategie di contenuti con essi può portare ad una rapida esposizione del brand in modo autorevole. Per le aziende del Made in Italy che stanno approdando a Shanghai che hanno aperto il proprio canale Weibo seguire e entrare in contatto con le pagine DesignShanghai e SHANXING è sicuramente uno dei primi passi.
In conclusione è chiaro che il mercato Cinese rappresenti una grande opportunità di sviluppo per molte aziende del Made in Italy, e che i canali e le strategie digitali giochino un ruolo fondamentale per esplorarla e per connettersi con il target locale.
Per cogliere con successo questa opportunità è necessario tenere in considerazione alcuni punti:
Con questo post concludiamo il secondo capitolo dedicato alla cina (vedi il primo qui). Chi volesse approfondire questi temi e/o condividere la sua esperienza e le sue sfide in questo mercato non esiti a contattarci!
Ringraziamo il Professor Giulio Buciuni della Venice International University che ci ha coinvolto nel progetto e che ci ha dato la possibilità di approfondire questi temi e sopratutto il team di ricerca che ha dimostrato una competenza inaspettata nel mondo del digital marketing e una grandissima passione e determinazione: Demetrio, Man Liu (assente nella foto), Jennifer Jang, Wu Ziyang e Zeng Zizhang (assente nella foto)
Il prossimo capitolo di questa rubrica dedicata alla Cina è interamente dedicato ai social network.