Nei giorni scorsi i SEO di tutto il mondo hanno commentato, con un misto di ironia e nostalgia, il ritorno sulle scene di un grande protagonista delle discussioni tra i professionisti del settore nel decennio scorso: il meta tag Keywords!
In realtà non si tratta del tradizionale Meta Tag che per anni è stato imbottito di parole nella speranza di arrivare primi nei motori (quello continua a essere perfettamente inutile), ma di un nuovo Tag dedicato alle News che Google ha lanciato nei giorni scorsi. Il nuovo tag News_Keywords consente di specificare alcune parole chiave che descrivono il contenuto di un articolo, anche se queste non compaiono all’interno del testo o nel titolo!
La notizia è stata commentata con toni che vanno dallo scherzoso all’incredulo: c’è chi ha invitato i lettori ad accendere la Delorean e prepararsi al Ritorno al Futuro, chi ha ipotizzato che Matt Cutts sia andato fuori di testa, chi ha detto che le agenzie dovranno riscrivere le proprie offerte commerciali ripescando i paragrafi cancellati qualche anno fa. La mossa di Google potrebbe in effetti apparire strana: perché affidarsi ad uno strumento che in passato è stato a tal punto abusato da costringere Google stesso a dichiararne pubblicamente l’inefficacia ai fini del ranking? La risposta la dà Google stesso nell’articolo di presentazione del nuovo tag, e va ricercata nella disputa che da anni coinvolge giornalisti, direttori e proprietari di giornali online (e naturalmente consulenti SEO).
I giornalisti che pubblicano online rivendicano il diritto di scrivere liberamente i titoli dei propri articoli, utilizzando le armi dell’ironia e dei giochi di parole, che in particolare negli States trovano larga applicazione. Alcuni direttori e soprattutto proprietari di giornali spingono invece per avere titoli più seo-friendly, che ottengano migliori posizionamenti nei motori e quindi attirino più traffico, utenti, page views ecc.
Segnalo un paio di articoli su questa polemica, già dai titoli si capisce molto:
This Boring Headline Is Written for Google
‘Google Doesn’t Laugh’: Saving Witty Headlines in the Age of SEO
Google quindi suggerisce l’utilizzo di questo Meta Tag (che ripeto è pensato SOLO per le news) , per consentire ai giornalisti di scrivere liberamente il titolo o il contenuto di un articolo e allo stesso tempo di fornire al motore indicazioni utili a classificarne il contenuto. Google specifica che si tratta ovviamente solo di uno dei TANTI fattori presi in considerazione.
L’idea alla base è sensata, scopriremo nei prossimi mesi se sarà davvero utile o se crollerà sotto il peso dello spam come il suo illustre predecessore.
Se devo sbilanciarmi e fare un pronostico, non credo che il nuovo tag durerà a lungo :)