TSW al Cibus: Food is emotion

Alcuni tra i più grandi artisti del mondo hanno dedicato le loro opere e le riflessioni al mondo del cibo. Ma François de La Rochefoucauld è riuscito a condensare in poche parole i concetti che hanno guidato la nostra ricerca con la frase “la felicità sta nel gusto e non nelle cose”. Con questa riflessione il filosofo riesce a spiegare come la percezione del gusto non sia solo una componente meramente meccanica di recettori. Il gusto è un senso complesso e la percezione nasce dall’esperienza, dalla memoria.

Il cibo, tra il gusto e il piacere

La letteratura (ma anche il buonsenso) ci spiegano come questo possa essere influenzato da componenti antropologiche (Guigoni, 2003), da componenti sociologiche (Bourdieu, 1983) e da aspetti psicologici (Proserpio, 2012). Sappiamo come anche la semplice aspettativa possa modificare a livello percettivo la valutazione della qualità dei prodotti. Il gusto, inteso come sapore, è quindi inevitabilmente un’esperienza personale complessa.

La felicità sta nel gusto e non nelle cose, e il gusto è un’esperienza personale complessa

Non solo, però. Il filosofo evidenzia un altro elemento fondamentale. La felicità. Il cibo, il gusto e le emozioni sono elementi inscindibili, che fanno parte dello stessa esperienza in modo diverso. Se aggiungiamo il fatto che il momento di degustazione è facilmente trasformabile in situazione di convivialità, il gusto acquista anche una componente culturale e di condivisione. Tutti questi elementi rendono il mondo del “Food” un campo estremamente legato alle valutazioni emotive.

Alcuni studi dimostrano che a parità di prodotto, la comunicazione può influenzare la percezione cognitiva (Brochet, 2001). Avere informazioni sul prodotto ne modifica la percezione, al punto da poterla rendere maggiormente piacevole. E non si tratta di uno stratagemma manipolativo. Si tratta semplicemente del fatto che il gusto è influenzato dagli aspetti cognitivi, al punto tale che questi si ripercuotono anche a livello fisiologico (Russo, 2015).

Non ci limitiamo ad essere convinti di provare più piacere. Lo proviamo davvero. Anche se tutto quel piacere non è dovuto solo alle qualità del prodotto. Purtroppo (o per fortuna) non basta avere un buon prodotto per poter avere un mercato efficiente. E non basta nemmeno comunicarlo. Bisogna fare tutto al meglio. Bisogna riuscire ad ottimizzare la sinergia di questi elementi.

Le componenti che influenzano in modo determinante il gusto ormai sono note:

  • le caratteristiche organolettiche del prodotto
  • il mondo di informazioni che forniamo in modo più o meno diretto ai nostri possibili acquirenti, sotto forma di contenuti, di immagine e di brand.

 

Se vogliamo migliorare l’esperienza gustativa di un prodotto non possiamo prescindere dal come lo comunichiamo.

Perché siamo andati al Cibus 2016

E allora abbiamo colto l’occasione del Cibus 2016 (Salone internazionale dell’alimentazione) per far capire come si possano indagare e integrare tutti questi aspetti. La degustazione di un prodotto è l’analisi di un’esperienza nella sua interezza. E l’unico detentore di questo sapere, in grado di poterci fornire le risposte alle nostre domande, è il nostro utente.

Per questo motivo, grazie alla collaborazione di Nonno Nanni e Lazzaris, abbiamo chiesto ad una serie di ospiti di partecipare ad alcune degustazioni create ad hoc. Agli utenti veniva chiesto di indossare degli occhiali che tracciano il movimento pupillare, per capire cosa guardano davvero e un elettroencefalogramma per valutare le onde cerebrali. Il sistema nervoso centrale infatti ci fornisce informazioni disintermediate sull’esperienza di piacevolezza dei nostri utenti.

coinvolgimento emotivo per il cibo neuromarketing

E quindi siamo andati ad analizzare ciò che davvero rende unica e piacevole l’esperienza dei nostri utenti. Abbiamo messo a confronto diverse pietanze per capire se vi era corrispondenza tra quanto percepito e quanto dichiarato dai vari tester.

E abbiamo capito che per Nonno Nanni la cheesecake fosse davvero imbattibile, mentre il tiramisù ha portato risultati contrastanti per il palato della blogger RobySushi. Il prodotto confezionato Nonno Nanni invece si è sempre rivelato per tutti una garanzia di piacevolezza.

Le confetture e le marmellate Lazzaris sono state confrontate nella degustazione associate a formaggi di diversa stagionatura, evidenziando come, per il nostro utente, vi fossero prodotti preferibili singolarmente, ed altri che invece venivano esaltati dall’associazione.

L’esperienza di piacevolezza rilevata da TSW a livello cerebrale è solo all’inizio. Ma non temete, vi terremo aggiornati.

Si ringraziano il team di Nonno Nanni e Lazzaris per la loro squisita ospitalità allo stand, e la blogger Roby Sushi per la disponibilità e simpatia con cui si è prestata ai nostri test!

19 maggio 2016 Christian Caldato