Newsletter per mettere al centro le persone: 5 consigli pratici

Personalizzazione, ascolto e coinvolgimento sono le parole chiave per creare una relazione duratura

 

Visualizzazione da mobile della newsletter di Poltrona Frau

Le newsletter rappresentano uno strumento prezioso per stabilire e mantenere un legame significativo e diretto con le persone, condividendo contenuti rilevanti e raccontando allo stesso tempo i valori distintivi del brand.

Per coinvolgere davvero i nostri destinatari e creare newsletter realmente orientate ai loro interessi, è importante avere cura di 5 aspetti in particolare.

1  – Personalizziamo gli invii (per davvero)

Creare messaggi unici per i contatti non significa inserire nell’oggetto o nel titolo formule abusate come “solo per te” o “in esclusiva” e procedere poi con l’invio a tutta la lista. Le persone sono ormai abituate a questo tipo di messaggi, che vengono percepiti come promesse vuote e prive di valore aggiunto.

Al contrario, le persone capiscono quando stanno ricevendo un vantaggio genuino e mirato. Per esempio, nel caso di un e-commerce, possiamo riservare uno sconto più elevato ai clienti più fedeli segmentando il database (per esempio filtrando coloro che hanno effettuato acquisti frequenti o hanno raggiunto un certo livello di spesa). È importante esplicitare il motivo di tale trattamento speciale, ringraziando e premiando la clientela, in modo da rafforzare il legame e favorire la fidelizzazione.

In più, possiamo usare i merge tag per inserire il nome proprio dei nostri contatti direttamente nell’oggetto o anche nell’incipit delle mail, garantendo un’esperienza ancora più autentica e personalizzata.

2  – Rendiamo l’esperienza chiara, fluida, coerente

La chiarezza, la fluidità e la coerenza dell’esperienza utente sono fondamentali per garantire una prima impressione positiva e mantenere un rapporto duraturo. Nella fase di iscrizione è importante richiedere solo i dati necessari: solitamente nome, mail ed eventualmente data di nascita nel caso volessimo impostare un’automazione di auguri di buon compleanno, magari con uno sconto regalo.

Inoltre, è importante mantenere la coerenza comunicativa e visiva in ogni passaggio. Per esempio, un tono molto formale in fase di iscrizione e un messaggio molto amichevole nelle newsletter creerebbero una discontinuità nell’esperienza utente, generando confusione e riducendo l’efficacia della comunicazione.

Anche nel caso di un’eventuale disiscrizione, è importante garantire un processo semplice e trasparente, rispettando le scelte dell’utente e offrendo un’opzione per fornire un feedback costruttivo che possa aiutarci a migliorare.

3  – L’accoglienza inizia dal linguaggio

La maggior parte delle newsletter di conferma iscrizione iniziano con: “Benvenuto nella nostra newsletter!” oppure (meno di frequente) “Benvenuta tra noi!”.

Anche se sappiamo che il nostro target è prevalentemente maschile o femminile è sempre preferibile evitare formule di genere e scegliere delle formule neutre. Le alternative si trovano facilmente: ecco alcuni esempi.

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4  – Cosa piace ai nostri contatti?

Ogni lista è unica e composta da individui con preferenze e abitudini diverse. A/B test e analisi di insight e report permettono di comprendere cosa piace ai contatti e ottimizzare le newsletter.

Per esempio, tramite A/B test possiamo trovare risposta a queste domande:

  • I contatti preferiscono ricevere la newsletter la mattina o nel pomeriggio?
  • Emoji nell’oggetto: sì o no?
  • In quale posizione la CTA genera più click? E c’è un colore di CTA che attira maggiormente l’attenzione?
  • Meglio un testo più corposo o un contenuto più ridotto?

Analizzare i dati di ogni invio è importante per capire cosa ha funzionato e cosa si può ottimizzare. Una newsletter ha generato meno interazioni rispetto alla media? Chiediamoci cosa ha influito. Il giorno o l’orario di invio? Il contenuto stesso? La chiarezza del messaggio? Analizzando attentamente questi fattori e confrontando i dati con altri invii di successo, possiamo identificare le aree di miglioramento e ottimizzare le future campagne per massimizzare l’engagement.

5  – Coinvolgiamo attivamente il pubblico (non solo online)

I report sono importanti, ma perché non chiedere direttamente ai contatti cosa preferiscono? Sondaggi e questionari sono una fonte preziosa di dati. Chiediamo agli iscritti cosa pensano dei prodotti o servizi attuali, cosa vorrebbero vedere migliorato o aggiunto e quali sono le loro preferenze in termini di contenuto e frequenza delle newsletter. È buona norma inserire anche una o più domande aperte, lasciando lo spazio per eventuali suggerimenti liberi. Per incentivare la compilazione del sondaggio possiamo fornire un premio o un codice sconto.

Oltre alle richieste di feedback online, ci sono altre soluzioni che permettono di raccogliere opinioni, suggerimenti e consigli in modo diretto e immediato. In TSW, attraverso i focus group, riusciamo a comprendere in modo più approfondito come i destinatari percepiscono le newsletter, cosa apprezzano e cosa vorrebbero migliorato. Inoltre, le interviste individuali forniscono una possibilità di conversazione one-to-one per ottenere un feedback completo e altamente personalizzato.

In questo modo le newsletter saranno capaci di mettere al centro le persone non solo perché sono create per le persone, ma anche con le persone.

Grazie alle informazioni raccolte, possiamo intervenire in modo efficace per ottimizzare la strategia di e-mail marketing e, allo stesso tempo, quella di comunicazione a 360°, creando contenuti più pertinenti e interessanti per il pubblico e rafforzando nel tempo la percezione del brand.

13 maggio 2024 Marica Granziol

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TAG: The Sixth W approach digital marketing brand perception