Sul mercato sono presenti un gran numero di strumenti che, a partire dalla frequenza cardiaca, permettono di monitorare la propria attività fisica. Gli strumenti più diffusi a livello amatoriale sono i cardiofrequenzimetri da polso.
Una delle più note aziende del settore dei fitness tracker è l’americana Fitbit recentemente oggetto di una Class Action, che le imputa di rilevare dati in modo poco affidabile e sulla quale stanno già confluendo alcuni studi.
Il TSW XP Lab ha la missione di migliorare l’esperienza delle persone nella loro interazione quotidiana in contesti digitali e non, e con i prodotti più disparati. Abbiamo quindi confrontato le performance di uno degli strumenti oggetto della class action, il Fitbit Charge HR e di uno strumento –sulla carta superiore – usato in ambito scientifico, l’Empatica E4, rispetto ad un strumento di riferimento usato in ambito medicale.
Entrambi gli strumenti utilizzano la stessa tecnica per rilevare il battito cardiaco: la fotopletismografia. L’obiettivo che ci ha guidati nella ricerca è stato quello di capire quanto questa tecnologia, affidabile in ambito medico, possa essere estesa al grande pubblico, mantenendo comunque un dato di qualità e accurato.
Lo studio è stato suddiviso in due step principali, e di entrambi potete leggere i risultati sul sito experience.tsw.it:
Leggi i risultati della ricerca:
Fitbit e la valutazione della frequenza cardiaca in condizioni di riposo (Parte I)
Fitbit e la valutazione della frequenza cardiaca sotto sforzo (Parte II)