La nuova home page di Yahoo

Da pochissimo è online la nuova home page di Yahoo. È possibile farsi in qualche modo un’idea del cambiamento dell’interfaccia andando su http://it.promotions.yahoo.com/nuovahomepageyahoo.html.

La cosa che mi colpisce di più è il lavoro fatto di razionalizzazione e ottimizzazione degli spazi-ingombro.

Siamo più o meno tutti abituati a home page di portali e siti generalisti con una grandissima estensione verticale, che permette (o costringe?) un notevole scrolling anche solo per farsi un’idea di quali contenuti sono disponibili.

Queste home page bazar sono frutto di un concetto di design secondo il quale è meglio mettere tutto in home page: anticipazioni, lanci, micro-contenuti, categorie, banner, approfondimenti e contenuti nuovi.

Sarà quindi onere dell’utente andarsi a cercare quello che gli interessa: c’è tutto.

Un’impostazione di questo tipo può probabilmente andare bene per un quotidiano online; va molto meno bene secondo me per un portale che offre prodotti o servizi.

Il fatto che “ci sia tutto” in home page (prescindendo da altri fattori importanti:  l’architettura dell’informazione ad esempio) non garantisce che:

  • una persona abbia voglia o tempo di spulciare tutta la pagina per trovare il tema/servizio di suo interesse
  • una persona (pur avendo voglia o tempo) legga con attenzione ciascun contenuto, box per box, alla ricerca di ciò che gli interessa

 

Se invece il progettista ne è convinto (o non si pone neppure il problema…) molto probabilmente il fallimento degli obiettivi che il sito o portale si propone è garantito.

È invece importante secondo me che il progettista/designer si prenda la responsabilità di una scelta precisa, esattamente come hanno fatto a Yahoo per la nuova home page: selezionando i contenuti che devono andare in home page e fornendo chiari strumenti di accesso alle sezioni di più alto livello (che di fatto sono sub-home page a loro volta).
Ottenendo in questo modo una home page corta e “tesa”, che invita all’azione.

Questa scelta precisa deve essere supportata da una collezione di strumenti di usabilità che individuino chiaramente il punto di vista dell’utente, le sue capacità, il suo stile, e che forniscano una indicazione di design concreta.

Questo approccio porta a pagine più corte e quindi a un numero di click maggiore per raggiungere il contenuto di interesse? Può darsi, ma il fatto che sia sempre e comunque necessario far fare agli utenti il numero minore di click è un mito da sfatare (prossimamente :)).

18 dicembre 2009 Luca Schibuola