Link Building Seminar 2011 – London

Venerdi scorso ho partecipato al “Link Building Seminar 2011” che si è tenuto al Congress Center di Londra, organizzato dall’agenzia inglese Distilled.

La sorprendente giornata di sole che ho trovato giovedì, al mio arrivo a Londra, anticipava la grandezza dell’evento! E così è stato.

Numerosi e importanti i nomi che si sono alternati sul palco, con esperienze e consigli sulle strategie di link building da adottare e sugli errori da evitare.

La giornata ha visto, in ordine di apparizione:

  • Wil Reynolds: è un grande utilizzatore dei microblogging come fonte di link baiting; crede fermamente nella forza della condivisione e della partecipazione da parte degli utenti, per la diffusione dei link;
  • Jane Copland: ex membro del team SEOmoz, lavora ora a Londra per l’agenzia Ayima;
  • Russ Jones: il social media link building è il suo pane quotidiano: Delicious, Plime, StumbleUpon… sono tutte fonti di link!
  • Tom Critchlow: è a capo del team di ricerca e sviluppo dell’area Search Marketing di Distilled, l’agenzia organizzatrice dell’evento;
  • Paddy Moogan: è SEO consultant per Distilled;
  • Rand Fishkin: CEO e co-fondatore di SEOmoz, agenzia SEO conosciutissima, anche grazie ai software sviluppati per l’analisi dei fattori SEO;
  • Martin MacDonald: Martin non nasconde il “piacere” di spingere le operazioni SEO fino al limite, tanto da rientrare nella cosiddetta “black hat SEO”. La sua frase più celebre: “Un SEO che non fa test non può ritenersi tale”;
  • Will Critchlow: fondatore e chief strategist di Distilled. I grafici da lui presentati hanno meritato il tweet di Tom :-): “Oh no, @willcritchlow just started talking about directed graphs… :(“.

 

Link Building Seminar 2011 in London

Le informazioni date dagli speakers sono state moltissime e hanno riscosso un largo consenso (leggi qualche tweet).
Riporto alcune delle più interessanti, ma non sono tutte :-)!

  • Ogni azione di link building deve basarsi su una solida strategia, pianificata e seguita con attenzione e professionalità. Ogni operazione deve poter essere corretta e aggiustata in corso d’opera, per evitare danni.
  • Coinvolgere le persone e stimolare la creazione di User Generated Content: i piccoli blogger sono una risorsa importantissima.
  • Non soffermarsi ad analizzare le attività SEO dei competitor presenti nelle prime 10 posizioni, possono non essere rappresentative di strategie a lungo termine. Studiare anche le keywords e le attività di chi sta oltre la decima pagina!
  • Link interni: perchè vengono considerati così poco? Ottimizzarli e ottimizzarli ancora, offrono un validissimo aiuto.
  • Studiare e applicare giuste e innovative strategie di incentivazione dell’embedding di parti di codice nei siti, anche sfruttando i widget.
  • Sono ancora valide le directories per la link building, ma vanno scelte con attenzione! Non vale più il detto “tutto fa brodo” (Alcune fonti sicure: http://www.seomoz.org/directories – per i membri SEOmoz; http://www.searchenginejournal.com/web-directories/).
  • Il social media link building è una strategia che può portare buoni risultati, in termini di traffico e di inbound links, ma attenzione: tecniche di grey o black hat SEO sono dietro l’angolo, l’esperienza dell’agenzia che le adotta è fondamentale.
  • E’ fondamentale entrare nella cultura del paese in cui si effettuano le azioni: non conoscere le parole chiave utilizzate dagli utenti per le ricerche è un fattore molto penalizzante in termini di resa della strategia.
  • Esistono tecniche di link building off-line: per contattare il proprietario di un sito che non pubblica l’e-mail o il telefono, la posta tradizionale può essere una buona soluzione :-)
  • Rand Fishkin ha indicato oltre 30 consigli per il link building, tra cui:
  1. Non sempre il primo risultato della Serp è sinonimo di qualità, importante approfondire.
  2. Diventa una risorsa importante di contenuti nella tua nicchia, utilizza FAQ, forum, tweet, bottoni di condivisione, blog, news, etc.
  3. Proietta le tue strategie nel futuro: non pensare solo al breve periodo ed esegui operazioni proiettandole nel futuro; Google potrebbe affermare che tali azioni non sono utili, ma potrebbero esserlo nel medio-lungo periodo; usa sempre l’alta qualità per i contenuti multimediali.
  4. Presta moltissima attenzione al design del sito: un’architettura di navigazione studiata non ad hoc e un aspetto grafico non curato nei minimi dettagli sono un punto a tuo sfavore. La web usability del sito ti aiuta in questo.
  5. Formatta il testo e contestualizzalo nella grafica; la tematizzazione con la query di ricerca dell’utente è fondamentale.
  6. Ottimizza sempre il tuo conversion funnel.
  7. Comunica eventi, appuntamenti, partecipazioni e fai in modo che vengano condivise; contatta blogger e sfrutta i profili social (devono essere reali, autentici).
  8. Accorcia la distanza tra il tuo sito/azienda e le persone: mostra lo staff, fornisci particolari della vita di tutti i giorni.

 

Infine, una serie di indirizzi e software utili:

  • Majestic SEO: ottimo strumento per l’analisi dei backlinks.
  • Open Site Explorer: software di SEOmoz per l’analisi dei backlinks e della link popularity.
  • Clicky: software di analisi dei dati web analytics in tempo reale. Traccia l’inbound traffic dai forum.
  • Polldaddy: software che permette di creare e gestire le survey online.

 

Al prossimo seminario e stay in touch!

22 marzo 2011 Andrea Bernardi