Eric Schmidt in un’intervista pubblicata su Reuters descrive il mobile web come “The next Big Thing” e si sbilancia con delle previsioni ambiziose, specialmente se si pensa alla realtà del nostro Paese.
In questo momento, infatti, il mobile web in Italia non offre ancora dati di traffico consistenti, mentre in altre zone del mondo più tecnologicamente avanzate si stanno intravvedendo i primi segnali di un mercato con dei margini di espansione importanti.
In Giappone, ad esempio, gli accessi ad internet da cellulari e PDA supera complessivamente quelli effettuati da PC ed il mezzo è utilizzato soprattutto per l’accesso alle e-mail, la consultazione delle news e la ricerca di informazioni.
Altri segnali importanti di un settore in fermento li ha dati il Big G, con un investimento di 10 milioni di dollari in premi per lo sviluppo di un nuova piattaforma per dispositivi mobili chiamata Android.
Oltre allo sviluppo di Android, un gruppo di lavoro del w3c dedicato al mobile sta lavorando per creare degli standard comuni di sviluppo, la cui assenza ha sempre rappresentato un grosso ostacolo per chi sviluppa siti per cellulari e per chi li vuole utilizzare.
Sono state pubblicate linee guida per lo sviluppo, servizi per la validazione del codice, ed è stata prevista un’estensione di dominio dedicata (.mobi). Molti aspetti tecnici sembrano andare verso l’obiettivo di creare standard per uniformare questo universo frammentato fatto da molti dispositivi, molti browser, diverse dimensioni di schermo, ecc. insomma molta diversità e poche certezze per gli sviluppatori…sembra un po’ lo stato in cui versava internet all’epoca della sua apparizione.
Di questo gruppo di lavoro del w3c fanno parte come sponsor anche le due maggiori compagnie di telefonia mobile italiana Telecom Italia e Vodafone, segno che c’è un attenzione anche da parte di questi due grossi player del mercato italiano.
Inoltre si organizzano importanti eventi a livello mondiale sul mondo del mobile, le grandi testate giornalistiche ne parlano sempre di più, e anche in Italia allo IAB forum si è parlato di Mobile Marketing e mobile web.
Segno che sebbene non vi siano ancora dei grandi numeri, tutto lascia presagire un futuro di espansione del mercato.
Tutto questo però per accadere deve prevedere dei cambiamenti, poiché ci sono ancora molti ostacoli sulla strada della diffusione del web mobile.
Il punto principale è la mancanza di tariffe vantaggiose ed accessibili a tutti. Al momento chi utilizza il cellulare per navigare in internet si trova a combattere con tempi limitati di utilizzo o con asterischi nascosti delle tariffe che ne pregiudicano l’accesso dalla maggior parte dei potenziali utenti. Questo, a mio parere, è il nodo principale soprattutto se si pensa alle grandissime potenzialità che potrebbe avere il nostro mercato visto che l’Italia è la nazione con una penetrazione altissima di telefoni cellulari per abitante.
Altro nodo da sciogliere è il cambio di approccio che si deve avere in fase di sviluppo di un sito web mobile. Gran parte di chi opera nel web crede che lo sviluppo di un sito web accessibile da mobile sia ottenibile attraverso la modifica dello stile grafico adattato per uno schermo più piccolo utilizzando fogli di stile distinti. In realtà credo che sia necessaria una progettazione diversa di tutto il sito, non solo della grafica, poiché i bisogni degli utenti che utilizzano il telefonino per navigare in internet sono diversi da quelli di chi utilizza un PC: si ha bisogno di informazioni veloci, immediate e non si ha la priorità di essere attratti da effetti grafici o altro. La parola d’ordine è: essenzialità.
Per questo anche l’architettura delle informazioni deve prevedere un diverso modo di organizzare i contenuti del sito.
Inoltre quando si crea un sito per dispositivi mobili è bene dargli un obiettivo ben preciso, prevedendo i bisogni degli utenti e dandone una risposta immediata. Per le aziende di trasporto pubblico potrebbe essere utilissimo creare dei siti mobile dove dare solo un sottoinsieme di servizi potenzialmente utili: poter consultare l’orario, acquistare l’abbonamento mensile della metropolitana o vedere le ultime notizie sullo sciopero del giorno.
Inoltre il mobile dovrebbe essere parte integrante del marketing mix di un’azienda e non deve essere visto solo come mezzo per inviare SMS-spam fastidiosissimi.
Si pensi, ad esempio, all’enorme potenzialità che può avere questo strumento se appoggiato da strategie multicanale: cartelloni pubblicitari nelle stazioni ferroviarie con richiami al sito mobile, attivazione di siti per la gestione dei clienti nella fase di post vendita o assistenza, ecc.
E’ vero che per ora il mercato in Italia non è ancora ad uno stato di maturità accettabile, ma ci sono tantissimi indizi che fanno pensare ad una grande occasione da sfruttare nel futuro…Eric Schmidt avrà ragione? Lo scopriremo solo vivendo!