Giorno 2
Marco ha già introdotto gli aspetti più generali del SES di Milano 2007, nel suo post sulla prima giornata. Io mi soffermerò direttamente sui panel a cui ho assistito.
Confermo l’attenzione svizzera nel rispetto degli orari di inizio delle sessioni, per cui anch’io mi sono perso la parte iniziale del panel Landing page: esame e ottimizzazione, in particolare l’intervento di Nicola Tanzini di Intarget.
Accurato e interessante lo speech di Johnnie Maneiro di 980km.com che ha esposto una sorta di mini-hotwto su come si concepisce e realizza una landing page, considerando tutti gli aspetti necessari a realizzare un lavoro accurato: look and feel, codice HTML, script di tracciamento, utilizzo di software statistico.
Più generale, e altrettanto interessante, l’intervento di Jose Gonzalez Galicia di Isobar, che ha realizzato una presentazione forse non perfettamente in topic, ma ricca di spunti utili anche per le landing page. Jose Gonzalez ha esposto il metodo che il suo gruppo di lavoro utilizza, parlando di approccio olistico ad un progetto di visibilità (tanto online quanto offline), evidenziando le fasi di cui si compone.
Successivamente ha tratteggiato una case history, in cui ha fatto emergere il loro approccio: lavoro creativo sul keyword advertising, creazione di landing pages ad hoc, utilizzo di YouTube.
Questo stato il mix bilanciato di elementi che ha determinato il successo del progetto.
Di discreto interesse il panel Forum sui risultati “organici”.
La discussione ha riguardato principalmente l’inquadramento della figura e dell’attività del SEO oggi: come è cambiato il suo lavoro, quali skill nel tempo si sono rivelati necessari, che cosa ci si può aspettare dal futuro. Come si può intuire, si tratta di argomenti per entrare nel vivo dei quali occorrerebbe qualche ora, per cui al termine del breve tempo a disposizione la discussione è apparsa un po’ monca.
Sicuramente da citare una domanda dal pubblico, proveniente dall’assistente al Web Marketing del sito di Ipsoa, che lamentava il fatto di non veder indicizzati i corposissimi contenuti che giornalmente vengono pubblicati.
Le risposte dei relatori sono state tutte pertinenti e interessanti, tuttavia a nessuno è venuto in mente che spesso ci sono ragioni tecniche specifiche per cui certe cose accadono, soprattutto se si tratta di siti di una certa anzianità, in cui presumibilmente si sono stratificati interventi SEO, consapevoli o no. Per cui, io avrei risposto di controllare questo file, innanzitutto, e non avrei avuto torto… :-)
EDIT: giuro che stamattina il robots.txt di Ipsoa citato era:
User-agent: *
Disallow: /
Evidentemente qualcuno opportunamente lo ha modificato. :-)
Piacevole ed interessante il panel Scrivere per i motori di ricerca.
La nostra Miriam ha avuto modo di approfondire il rapporto tra la scrittura web e la scrittura orientata ai motori di ricerca. Il concetto di parola chiave come seme ha il merito di essere profittevole sotto molti punti di vista:
Utile lo speech di Nereo Sciutto di Webranking, in cui ha potuto illustrare alcuni tips e tricks per il miglioramento del contenuto verso i motori di ricerca.
Divertente lo speech di Susan Geraeds di Venere.com, esposto con la classica verve e pragmaticità di derivazione anglosassone.
Rutilante e scoppiettante il panel RSS, Blogs & Search Marketing.
Ho assistito a tre interventi molto interessanti, dal taglio molto diverso tra loro, che hanno stimolato la riflessione anche di un vecchio addetto ai lavori come me.
Simone Carletti di AdMaiora ha avuto modo di spiegare alcuni concetti introduttivi relativi ai feed RSS, e successivamente ha illustrato un nuovo software open source da lui realizzato: Apache Log Analyzer 2 Feed.
Si tratta di una classe PHP, in grado di leggere i log di un web server (per ora solo Apache ma è in lavorazione un analogo prodotto per IIS), e di informare chi si iscrive ad un feed fornito a corredo sulle attività compiute dagli agenti che hanno visitato i siti ospitati su quel web server. Il tool è ampiamente configurabile, per cui è possibile scegliere su cosa essere informati: visite di uno o più spider, pagine di ringraziamento che tracciano una conversione e così via.
Ciò che è interessante, oltre al tool in sé, è che i feed non sono solamente quei file che ti dicono quando un blog è aggiornato, ma hanno la flessibilità per essere utilizzati per molti altri servizi.
Molto generale e interessante lo speech di Salvatore Cariello di SEMBOX, che ha tratteggiato l’intero ambito web in cui è possibile inquadrare le attività di visibilità on line. Lo speech ha preso le mosse dalla considerazione che le comunità online stanno fuori dalla portata di controllo o di ottimizzazione delle SEO agency o delle aziende, ragione per cui dotarsi di un blog aziendale, oltre a “riportare” una comunità sotto il controllo dell’azienda, permette una efficace gestione del customer caring. Nel suo intervento ho visto catalogati gli ambiti di utilizzo di sito aziendale e corporate blog in modo suggestivo.
Davvero notevole l’intervento Alessandro Banchelli di Intarget, che ha esposto con completezza un vero e proprio metodo tramite cui riuscire a portare traffico targettizzato verso il proprio sito, utilizzando moltissimi degli strumenti che il web recentemente ha messo a disposizione: blog, webcasting, aggregatori di commenti, web software collaborativi e così via.
Il tutto accordato e orientato alle proprie esigenze di visibilità. Ho gradito la completezza e la competenza di Alessandro, e anche il modo un poco disinibito di utilizzare i CGM (anche degli amici!) per i propri fini, ovviamente nell’ambito della liceità.
Last but not least, il panel su Search marketing europeo: alcune case history.
Il nostro Piersante ha inquadrato in generale la differenza tra internazionalizzazione e localizzazione, e successivamente ha presentato due case history su progetti di posizionamento organico internazionale di TSW: Alessi e Jacuzzi.
Chiara Zanetta di Global Media e Elena Longobardi di DMC hanno presentato un case history ciascuna, in cui è emersa per entrambe la dettagliata analisi sulla scelta delle keyword nei progetti di PPC internazionali il cui obiettivo (raggiunto) è stato abbassare il cost per lead.
Mi sento di sottoscrivere la considerazione finale di Piersante: agenzie SEO che lavorano sul posizionamento organico e Media center che gestiscono il PPC dovrebbero fare lavoro di squadra per presidiare la no-scroll area della SERP, cioè la parte della pagina dei risultati di Google visibile senza scrollare, ad una risoluzione-tipo di 1024 x 768.
Il posizionamento organico, in questo specifico scenario, ha il compito di spingere in basso i competitori, conquistando i preziosi primi slot della parte naturale dei risultati, e al contempo facendo risaltare gli annunci PPC. Secondo questo modello (che in settori competitivi sta diventando un modello di riferimento) l’agenzia SEO si comporta come un mediano o un difensore del gioco del calcio, permettendo all’attaccante (il Media center, col suo risultato in premium position del PPC) di raggiungere l’obiettivo: fare goal.
È chiaro che il gioco di squadra risulta vincente.
Ma sembra tuttavia assurdo che il difensore venga pagato a goal, come oggi accade.