La versione 4.3 di WordPress, chiamata Billie in onore di Billie Holiday, cantante jazz tra le più grandi di tutti i tempi, aveva introdotto nell’agosto di quest’anno degli shortcut utili ad una formattazione più veloce dei contenuti e miglioramenti all’interfaccia di admin in ottica mobile.
Dopo circa 4 mesi, l’8 dicembre è stata rilasciata la nuova versione di WordPress, la 4.4, denominata Clifford in onore del trombettista jazz Clifford Brown: vediamo insieme gli aggiornamenti più importanti.
Sicuramente la novità più importante è l’inclusione delle REST API nel core di WordPress. Per ora siamo ad una prima fase dell’integrazione, in quanto nella versione 4.4 del CMS il supporto consiste nella sola integrazione delle chiamate a livello di infrastruttura, rendendo di fatto ancora necessario lo sviluppo di plugin per realizzare soluzioni personalizzate dove il dato da esternalizzare non sia parte integrante del core, ma sia invece parte di una struttura dati creata ed integrata successivamente. La speranza è quella di vedere il lavoro concluso in relazione agli endpoint con la prossima release.
In un periodo storico dove si inizia a parlare di Internet delle cose, o Internet degli oggetti o IoT (acronimo dell’inglese Internet of Things), questo aggiornamento di WordPress esce nel momento giusto.
Come spiega Davide Bennato, professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e Sociologia dei media digitali all’Università di Catania:
L’espressione Internet delle cose indica una famiglia di tecnologie il cui scopo è rendere qualunque tipo di oggetto, anche senza una vocazione digitale, un dispositivo collegato ad internet, in grado di godere di tutte le caratteristiche che hanno gli oggetti nati per utilizzare la rete.
Con miliardi di dispositivi che comunicano l’uno con l’altro è naturale che il futuro del web dipenda da protocolli definiti e dalla disponibilità di API per facilitare tale comunicazione, ed è esattamente quello che le REST API dovrebbero permetterci di fare: rendere WordPress in grado di parlare ai dispositivi.
Il fatto che sia stata completamente definita un’API per WordPress implica l’esistenza di un percorso a disposizione dei device tramite il quale è possibile intercomunicare con WordPress (la comunicazione è bidirezionale). Le possibili applicazioni in grado di convivere in questo ecosistema è potenzialmente infinito proprio perché parlano tutte la stessa lingua.
Le proprietà degli oggetti connessi sono essenzialmente due: il monitoraggio e il controllo. Monitoraggio significa che l’oggetto può produrre informazioni su di sé o sull’ambiente che lo circonda. Controllo vuol dire che gli oggetti possono essere comandati a distanza attraverso internet . Attualmente i settori più interessati sono la domotica, ma i campi di applicazione sono infiniti. Thomas Puig, nel suo intervento WordPress and the Internet of Things, esplora la tendenza di usare WordPress come un livello di applicazione e come sistema centralizzato per la distribuzione dei contenuti per condurre l’IoT e fornire un’esperienza appagante per tutti.
Siamo ancora agli inizi, ma possiamo citare l’esempio del plugin per i Google Glass che permette agli utenti di pubblicare foto e video ripresi con gli occhiali sul proprio blog WordPress, utilizzando il riconoscimento vocale per aggiungere una didascalia.
Sappiamo tutti che gli utenti accedono al web utilizzando un enorme varietà di dispositivi con schermi di grandezza e risoluzione diverse. Naturalmente visualizzare immagini a bassa risoluzione sui display migliori a disposizione non è un’esperienza appagante. Ecco perché sui nostri siti siamo costretti ad utilizzare immagini di alta qualità che, seppur lavorando all’ottimizzazione, aumentano il peso della pagina diminuendo la velocità di scaricamento della stessa. La versione 4.4 di WordPress aggiungerà un supporto nativo per le immagini responsive, includendo tutte le dimensioni dell’immagine nell’attributo srcset: sarà quindi il browser a scegliere l’immagine più appropriata da usare migliorando di molto la velocità di download delle pagine e l’esperienza utente. L’attributo srcset non viene memorizzato nel database perciò tutte le immagini aggiunte in precedenza potranno beneficiare di questa nuova funzionalità.
Per incorporare su un post o una pagina di WordPress un video di Youtube, oppure un tweet o lo status della propria pagina Facebook basta inserire semplicemente l’url corrispondente. Fino ad oggi però si poteva fare solo per un numero limitato di fonti. Con WordPress 4.4, sarà possibile embeddare contenuti da qualsiasi sito che supporti oEmbed: quindi inserendo sul nostro articolo l’url di un post preso da un altro sito in WordPress, quest’ultimo verrà incorporato automaticamente.
Oltre a queste implementazioni, WordPress 4.4 prevede l’introduzione dei metadata anche per gli elementi di una tassonomia, non solo per quelle già integrate nella piattaforma come le categorie e i tag, ma anche per quelle personalizzate. Prevede inoltre la standardizzazione del sistema dei commenti e di nuovi parametri per la comment query per un miglioramento delle performance. Infine è stata aggiunta maggiore flessibilità e controllo delle opzioni nel caso di WPMU (WordPress Multi Site), includendo una classe specifica ed alcune funzioni che permettono le comuni operazioni CRUD non piu solo a livello di singolo sito, ma anche a livello dell’intera rete di siti.
Da analisi recenti, 1 sito su 4 è sviluppato in WordPress ed è quindi fondamentale la sua continua evoluzione: qui in TSW, come per ogni nuova versione, abbiamo già testato la nuova versione per verificarne la compatibilità con i nostri temi e plugin e siamo pronti ad accogliere e ad integrare queste nuove implementazioni nei nostri progetti. Nei prossimi giorni andremo inoltre ad aggiornare tutti i siti dei nostri clienti.
Vi lasciamo con il video ufficiale di presentazione di “Clifford”: