Paper prototyping: user testing su prototipi cartacei

Quando, diversi anni fa, ho visto un video dimostrativo sul paper prototyping, è stato amore a prima vista!
Si trattava di una lezione all’università del corso di progettazione siti web. Ricordo il silenzio in aula e i miei colleghi divertiti quanto me.

Qualche mese fa, alla Usability Week di Londra, ho rivisto quello stesso video. E, anche se lavoro in questo campo da qualche tempo, mi ha nuovamente divertito e affascinato.
Sarà per la componente giocosa di questo tipo di test, sarà perché è ormai evidente l’utilità di testare un prototipo web quanto prima: non credo di essere l’unica a rimanere conquistata da questa metodologia di test utente.
Chi lavora nell’ambito dell’usabilità dice di trovarsi coinvolto in un progetto di paper prototyping circa 3 volte l’anno (fonte: l’indagine condotta durante la Usability Week del 2008 dal Nielsen and Norman Group). Considerando che i “normali” user testing vengono condotti in media poco più di 4 volte l’anno, appare chiaro che il paper-prototyping incontra largo interesse.

Lasciate che vi spieghi brevemente la metafora su cui si fonda questo tipo di test.

Alla persona che partecipa al test viene proposto un insieme di compiti, da portare a termine su un prototipo cartaceo di interfaccia web.
Ogni elemento web (esempio: checkbox, radiobutton, field, title, link) viene riprodotto e disegnato su un normalefoglio di carta.
Per interagire con il prototipo l’utente utilizza una penna: per “fare click” egli punta letteralmente la penna sull’elemento di suo interesse. La penna è utile anche a riempire eventuali campi di testo.
Per simulare l’interazione un membro del team di usabilità fa le veci del computer: se l’utente seleziona un link presente sulla pagina, l’operatore carica la nuova pagina web, andando a sovrapporre un nuovo foglio al precedente, con i nuovi contenuti.

Se invece l’utente interagisce con elementi dinamici della pagina, il “computer“ modifica l’interfaccia in modo opportuno: ad esempio, se è stata selezionata una checkbox, egli vi inserisce un simbolo di spunta.

Un buon video è meglio di 1000 parole. A fondo pagina ne suggerisco alcuni.

Perché condurre un test su un prototipo cartaceo?

Il test si pone l’obiettivo di indagare, e in seguito perfezionare, il flusso di navigazione, il layout delle pagine e l’architettura dell’informazione. Il paper prototyping offre inoltre utili spunti per la terminologia e il linguaggio da utilizzare: oggetto dell’indagine sono infatti anche le etichette del menu, dei pulsanti e dei controlli.
Ovviamente anche qui l’iterazione del processo di test è essenziale: un test su un prototipo low-fi è solo un primo step in un processo di validazione più esteso.

Alcuni punti di forza del paper prototyping

  • E’ un metodo molto veloce ed economico: nessuna riga di codice è ancora stata scritta!
  • Permette di testare precocemente più proposte di design.
  • Gli utenti sono molto più propensi a criticare e commentare un prototipo cartaceo. E amano questo tipo di test perché si sentono davvero parte del processo di sviluppo.
  • Paradossalmente, permette una maggior interazione: l’utente non ha vincoli, può fare tutto quello che vuole. Dal suo comportamento si individuano direzioni interessanti per comprendere come sviluppare l’interazione.
  • Favorisce l’emergere di nuove idee creative.
  • E’ adatto anche per testare siti web per bambini: è uno dei pochi test in cui i bambini si trovano a loro agio.

 

Vi lascio con un aneddoto raccontato da Hoa Loranger: durante un test su un prototipo (di carta!) di un’interfaccia web per l’ascolto di mp3, l’utente ha selezionato un brano e si è fermato. Invitato a spiegare il motivo della sua esitazione, l’utente con grande naturalezza ha detto: “adesso mi aspetterei di sentire la canzone!”.

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14 ottobre 2009 Paola Casarsa

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TAG: test usabilità user testing