Alcuni consigli per realizzare una buona Landing page

Basta un clic su una campagna pubblicitaria (banner, annuncio, dem) o una newsletter per atterrare, nella maggior parte dei casi, su una landing page.

Queste pagine web hanno uno scopo preciso: trasformare il traffico sul proprio sito in una concreta opportunità di business (acquisire nuovi contatti, far sì che gli utenti acquistino prodotti/servizi …).

Le landing pages devono essere fortemente imperniate sulla call to action: elementi della pagina che solleticano e attirano l’attenzione dell’utente. Per aumentare le opportunità che questo accada, è bene rispettare alcuni requisiti fondamentali sia dal punto di vista della grafica/design che da quello del contenuto.  Vediamo i principali.

  • Pensate alla “piega”: i contenuti strategici devono  essere disposti in maniera razionale “sopra la piega” della pagina, la regione a più alta visibilità e priorità informativa. Tenete conto di come la pagina si debba adattare alle risoluzioni degli schermi -web standard, tablet e mobile-  e testate la disposizione dei contenuti e l’organizzazione degli elementi su più hardware.
  • Definite una call to action precisa. La pagina dovrebbe contenere un invito/chiamata all’azione prioritario e rapidamente identificabile. La comunicazione deve essere infatti tematizzata: ogni landing deve essere focalizzata/incentrata su un unico prodotto o servizio.
    Non distraete l’utente con una grafica pesante e molti link. La call to action dovrebbe: stagliarsi in modo chiaro e utilizzare combinazioni di colore ad alto contrasto rispetto allo sfondo o agli elementi adiacenti; essere collocata in posizione di prominenza visiva rispetto agli altri oggetti; comunicare attraverso la gerarchia visiva delle dimensioni degli elementi la propria priorità; essere distinta dal testo e da altre parti grafiche tramite un utilizzo consapevole di spazi  vuoti; comunicare all’utente cosa lo aspetta nei passi successivi della conversione.
  • Offrite vie di conversione alternative: assieme alla call to action primaria, definite dei percorsi di conversione secondari o azioni secondarie (ad esempio il “Vuoi saperne di più?”) che agiscano in armonia con il resto della pagina e non distraggano l’utente dall’azione principale.
  • Non dimenticate Brand e Company Name. L’identità e la riconoscibilità del marchio è fondamentale. Bisogna dare il giusto spazio e il giusto peso nella pagina al brand. Accompagnate il vostro marchio con una tag line che permetta di spiegare la vostra USP (Unique selling proposition).
  • Cercate di catturare l’attenzione dell’utente con le immagini e con un testo asciutto e leggibile dal motore. Il 60% della landing page è grafica ed il 40% è contenuto da ottimizzare.
  • Gadget, sconti, e-books … sono sempre graditi. Una buona landing page offre sempre qualcosa di gratis all’utente che lascia i propri dati, effettua una transazione, si iscrive a una newsletter.
  • Comunicate il senso di urgenza. Potrebbe rivelarsi azzeccata la scelta di trasmettere l’idea che il prodotto o il servizio siano disponibili alle condizioni proposte per un periodo molto limitato di tempo o per un numero ristretto di utilizzatori, così da veicolare la percezione di una possibile mancata opportunità.
  • Non trascurate la privacy. Se i vostri utenti non vedono una policy di privacy quando vengono richiesti dati sensibili o un protocollo di sicurezza quando si sta effettuando una transazione, possono abbandonare la pagina.
  • Corrispondenza con il contenuto dell’annuncio. La comunicazione deve essere pertinente con le parole chiave e il testo dell’annuncio, del banner, dell’email spedita. Anche le foto utilizzate nell’annuncio o nella dem dovrebbero essere pertinenti rispetto al servizio/prodotto promosso o offerto nella landing ; in altre parole, deve esserci piena corrispondenza tra il contenuto del messaggio pubblicitario e quello della landing page anche attraverso le immagini. Inoltre, per i prodotti consigliamo foto nel contesto d’uso.
  • Trasmettere fiducia. La comunicazione deve trasmettere fiducia e credibilità agli occhi degli utenti. Per fare ciò potrebbe essere utile ricorrere a numeri verdi, certificazioni, premi e riconoscimenti ricevuti, referenze/credenziali facilmente controllabili/verificabili, FAQ, testimonianze, case histories, demo e prove di efficacia, testimonial; la comunicazione deve essere esaustiva, personale (tono informale e colloquiale) e dovrebbe rispettare il principio della piramide rovesciata (dal generale al particolare ovvero prima le conclusioni/i benefici e poi le prove/ i dati di fatto).

 

7 ottobre 2011 Luca Rodighiero