Blended Search: rivoluzione copernicana del SEO e opportunità per le aziende.

Blended Search è il termine che indica letteralmente i servizi di ricerca ‘mescolati’, ovvero che forniscono all’utente non solo dei risultati testuali, ma anche altri risultati come ad esempio mappe, immagini, video, ecc.

Gli utenti, a circa un anno dal lancio di questi nuovi risultati di ricerca (Google a Maggio 2007, e Yahoo! ad ottobre) sembrano reagire positivamente alla novità.

I dati della survey condotta da Jupiter Research e commissionata da iProspect mostra come la Blended Search sia molto più utilizzata rispetto ai servizi di ricerca verticali (specializzata solo su immagini, video, notizie, ecc.), come ad esempio le ricerche di Google News, Google Images, Google Video, ecc.

I servizi di ricerca verticali sono utilizzati dal 26% degli utenti per le immagini, dal 17% per le notizie e dal 10% per i video.

dati di utilizzo di vertical search

I risultati Blended, invece, sono considerati più interessanti e la percentuale di utilizzo è molto più alta: le notizie sono le più utilizzate, dal 36% di utenti, seguono le immagini con 31% e i video con il 17%.

dati di utilizzo di blended search

La ragione del successo dei Blended result rispetto ai risultati verticali è dovuta a diversi fattori.

Spesso l’utente non sa che tipologia di contenuto desidera: semplicemente cerca di informarsi e conoscere qualcosa in più su un argomento. Se ha bisogno di un tipo di contenuto specifico tende ad utilizzare una fonte autorevole del settore piuttosto che un motore di ricerca generalista: YouTube per i video, i principali quotidiani on-line per le notizie, Flickr per le immagini, ecc.

L’inserimento di contenuti multimediali all’interno dei risultati testuali è importante, soprattutto per le cosiddette query ‘esplorative’. Un utente quando approccia il motore di ricerca tende ad eseguire inizialmente delle query generiche per poi raffinare via via la ricerca in base ai suoi interessi. Se in questa fase esplorativa vengono mostrati dei risultati multimediali, questi potrebbero essere considerati interessanti: ad esempio se sto cercando qualche informazione in più sul talento brasiliano Ronaldinho potrei essere interessato a leggere la voce di Wikipedia, ma anche alle ultime notizie su di lui o ai video che ci sono nel web.

Risultati di Google per la query Ronaldinho

L’introduzione dei Blended results, quindi, oltre a cambiare le abitudini degli utenti, cambia il modo di fare SEO: essere presenti e ben visibili non significa soltanto avere a che fare con le aziende ‘competitor’ classiche e le loro pagine web, ma anche con nuovi contenuti provenienti dai servizi di ricerca con un impatto visuale ed un’attrattività maggiore. Per approfondimenti vedere lo studio di Eyetracking di Enquiro.

Esaminiamo nel dettaglio quali sono le conseguenze su Google Italia osservando qualche query di esempio (per avere un dettaglio maggiore sulle tipologie di risultati consiglio questo post di Danny Sullivan).

Mappe

Sempre di più le ricerche riguardanti un’area geografica mostrano nell’area più visibile la mappa di Google. Quindi è importante far sì che attività commerciali con un grosso interesse ad essere visibili per parole chiave ‘locali’ siano presenti anche all’interno delle mappe.
Il dominio delle mappe è evidente soprattutto per le ricerche hotel + località dove i risultati ‘tradizionali’ sono al di fuori dell’area visibile dello schermo (risoluzione 1024 x 768).

Risultati di Google per la query Hotel roma

News

Anche i contenuti delle notizie ‘sorpassano’ i risultati tradizionali, specialmente se la ricerca è rilevante per delle notizie recenti. I principali quotidiani on line, in questo caso, rubano addirittura l’area visibile principale al sito istituzionale di Giorgio Armani per la query “jeans Armani”.

Risultati di Google per la query jeans Armani

Video

Anche i video stanno divenendo sempre più ‘invadenti’, scalzando verso il basso i risultati testuali. Sebbene Google indicizzi i video di qualsiasi sito web, attualmente a farla da padrone sono i video di YouTube.

Risultati di Google per la query Tiromancino

Immagini

Le immagini la fanno da padrone: sono collocate in una posizione privilegiata, hanno un forte impatto grafico e spingono sempre verso il basso tutti i risultati testuali risultando l’elemento più rilevante.

Che cosa comporta l’introduzione di Blended Search per il mondo SEO?

Vista l’invasione di questi nuovi risultati della ricerca, non è più sufficiente porre attenzione all’ottimizzazione delle pagine del sito, ma occorre lavorare a fondo anche per l’ottimizzazione di contenuti multimediali e aderire ad eventuali servizi di ricerca avanzata (come Google Maps, Google News, ecc.).

Per il mondo SEO queste modifiche ai risultati rappresentano delle sfide importanti: nuovi ambiti di ricerca e sperimentazione davvero stimolanti.

E per le aziende?

Per le aziende, Blended Search significa nuove opportunità di essere visibili: la presenza nei motori di ricerca con contenuti multimediali è un modo per dimostrare di essere ‘al passo con i tempi’ e di sfruttare questo tipo di risultati maggiormente attrattivi.

Inoltre può essere una via alternativa per scalzare i competitor dall’area visibile dei risultati della ricerca, visto che Google limita la visibilità di un sito a due risultati testuali per dominio. :-)

Blended Search ha e avrà quindi un impatto sulle strategie di comunicazione delle aziende, che dovranno generare contenuti sotto altre forme (immagini, video, ecc.), ed uscire dal concetto del sito-vetrina-statico-istituzionale.
Il SEO, quindi, ancora una volta va ad impattare non solo sul sitarello o sul meta tag, ma sul modo di comunicare ed interfacciarsi all’esterno dell’azienda.

4 luglio 2008 Andrea Vit

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