Scopri e scarica il nostro studio completo sulla brand protection!
Lo scorso 29 marzo siamo stati invitati a partecipare come speaker al MarkMonitor Symposium, per presentare i risultati dello studio condotto dal nostro Experience Lab sulla percezione e sul comportamento di acquisto online degli utenti attraverso eCommerce ufficiali e contraffatti (ecco il link al video del nostro speech: http://bit.ly/Speech_TSW)
MarkMonitor è una società con sede in USA impegnata nella tutela e nella protezione dei brand online. Fornendo strumenti avanzati di monitoraggio e consulenza ai team legal e marketing delle aziende, Markmonitor supporta le aziende nell’individuare in modo sistematico gli utilizzi fraudolenti o non consentiti dei propri marchi e nell’intraprendere rapide ed efficaci contromisure.
Il boom degli acquisti online, sommato alla buona fede della maggior parte degli utenti e al crescente fenomeno della contraffazione e delle frodi sta creando un grandissimo danno ai brand, sia in termini di mancati fatturati, che di reputazione (oltre che un grande business illecito). Diventa quindi essenziale per tutte le aziende che possono essere oggetto di truffe strutturare delle strategie per contrastarle.
Raccogliamo in questo post gli insight e le considerazioni più importanti emerse in questa interessantissima giornata con il team di Mark Monitor e con i referenti legali e marketing di brand come MSC, eBay e Valentino che hanno portato il proprio contributo e la propria esperienza in questo ambito.
Esempio di sito contraffatto
Secondo i dati condivisi da MarkMonitor, il fenomeno è dilagante e sempre più percepito dai brand di tutto il mondo:
L’assenza di un monitoraggio sistematico e di policy efficaci che tutelino i consumatori da frodi e da esperienze di acquisto negative, porta nella maggior parte dei casi a:
Chi è responsabile nell’evitare che tutto ciò avvenga? Non c’è dubbio: il brand, anche se nel 99% non è direttamente responsabile delle disavventure di acquisto.
Un e-commerce fake del marchio DSquared (notare URL e uso delle font)
L’aumento dei canali di vendita e la complessità crescente dei percorsi che le persone seguono per scoprire, scegliere e acquistare un prodotto rendono sempre più difficile il governo della customer experience e della gestione del brand. Per farlo con successo è indispensabile adottare una visione omnicanale della propria strategia e di tutti i touchpoint con cui i clienti possono entrare in contatto con il brand, sia che essi siano governati direttamente che gestiti da partner. Inoltre, sarebbe opportuno dotarsi di strumenti, competenze e procedure operative sistematiche per garantire la miglior esperienza di brand.
Questa evoluzione ormai obbligata, impatta e coinvolge in modo trasversale tutte le funzioni, i processi e le strategie di marketing e commerciali dell’azienda e dei propri rivenditori. Il tema meriterebbe molto più spazio, ma cerchiamo di sintetizzarlo concentrandoci su tre step fondamentali del customer journey online identificando gli aspetti su cui concentrarsi.
Il modello di Customer Journey “corto”
La risposta sembra scontata, ma molte volte è proprio la volontà di assegnare questo tema complesso ad una sola funzione aziendale la prima causa di fallimento. Se proviamo a sostituire la parola “brand” con “business” è facile intuire come sia indispensabile creare un team trasversale che definisca la strategia e le procedure di tutela e che le applichi in modo sistematico e quotidiano. Il marketing e il sales sono gli avamposti sul mercato: tramite il presidio diretto e strumenti a supporto sono i primi a scovare le minacce. Il legal, invece, grazie alla conoscenza della disciplina e della giurisprudenza in materia e degli strumenti di tutela può definire la controffensiva e portare alla risoluzione della criticità.
Avviso dal browser di sito non protetto
Le pagine dei risultati nei motori e nei marketplace sono sempre più personalizzate e difficili da monitorare, nuovi marketplace e siti di vendita nascono ogni giorno e le normative che regolamentano questo tema sono molto complesse e variano di paese in paese. È una battaglia contro i mulini a vento: i tempi necessari all’individuazione di situazione critiche e attuazione di contromisure sono molto lunghi, e portano il rapporto tra cause vinte e nuove cause aperte nel frattempo ad un numero che tende allo 0, scoraggiando ogni approccio non strutturato.
MarkMonitor nasce per dotare le aziende di strumenti automatizzati per il monitoraggio e supporto specializzato per combattere e dominare questa minaccia quotidiana. Grazie a partnership in tutto il mondo con i principali marketplace, social network, motori di ricerca, gestori di domini, piattaforme di pagamento, associazioni internazionali di tutela e autorità di polizia e governative, è in grado di far rimuovere e chiudere con efficacia gli annunci a pagamento, siti, aste e account di vendita non autorizzati e fraudolenti.
Le azioni di brand protection tutelano non solo da situazioni illecite, ma anche da comportamenti scorretti o dannosi per il business e l’immagine del brand da parte dei propri partner commerciali.
Le situazioni più frequenti a livello di partner compliance riguardano:
Anche questo tema richiede un grande dialogo e sinergia tra marketing, sales e legal e la definizione di una strategia, oltre che di policy, che permetta di gestire e regolamentare il comportamento di distributori e rivenditori a livello contrattuale. Nel rispetto delle norme dell’antitrust è infatti opportuno che i contratti commerciali che disciplinano il rapporto, contemplino anche delle linee guida sull’utilizzo del marchio e la gestione delle attività di marketing a tutela di ambo le parti. La strategia commerciale deve quindi preservare il fatturato B2B e la relazione con i propri partner, ma allo stesso tempo garantire ai propri clienti una customer experience coerente e di livello anche nel caso si rivolgano ai canali indiretti.
Non proteggere il proprio brand e non contrastare gli utilizzi impropri significa danneggiare la propria reputazione e consentire una cattiva esperienza. Riassumiamo quindi i sei punti fondamentali per evitare che ciò accada:
Presto nei nostri canali lo studio di Experience Lab sull’esperienza di ricerca e acquisto nei fake site e altri approfondimenti su questo tema!