È online il nuovo numero di CIRCLE!
Nel primo numero ufficiale, Gushmag esplora il mondo dei libri e l’universo delle parole secondo la sua prospettiva unica, proponendo interviste speciali che indagano la lettura e scrittura da tre punti di vista diversi: quello di Luisa Carrada, di Simone Benedetto, e degli autori Marco Maggio e Antonella Gatti Bardelli.
Il Maggio dei libri è una campagna che ha raccolto, solo quest’anno, 3960 iniziative accreditate. Gushmag ha voluto fare suo questo evento proponendo un social magazine dedicato: Bibliobibuli, in cui vari autori della piattaforma hanno proposto la propria recensione di una lettura particolarmente significativa, raccontando cosa di quel libro ha lasciato il segno nella loro vita.
Da questa iniziativa, è nato così il primo numero di Circle (il secondo numero in assoluto, il primo lo trovate qui), dedicato interamente alla lettura, ai libri, alla letteratura. Con Circle #1 potrete farvi un’idea del mercato del libro in Italia, conoscere nuovi testi, apprendere, attraverso le parole di Luisa Carrada, il mondo della scrittura ai tempi del web, e attraverso quelle di Simone Benedetto, l’impatto visivo della lettura, con un confronto tra la carta e il digitale e molti altri temi.
Il motivo per cui Gushmag ha voluto affrontare il tema della lettura deriva dalla sua natura, dalla sua proposta, dalla sua visione: le agenzie che offrono servizi di content marketing sono moltissime, perché sono moltissime le aziende che vogliono e chiedono contenuti.
Ma qual è il vero significato di questi contenuti? Come si posizionano all’interno di una strategia digitale o di comunicazione? Qual è il vero motivo per cui è importante produrre e veicolare contenuti?
La vera risposta è: non importa né alle agenzie né alle aziende, in realtà. È il mercato a richiedere i contenuti, per cui le aziende li richiedono alle agenzie che li offrono. La vera risposta può essere una sola: i contenuti sono strategici perché interessano alle persone. Al centro ci sono sempre e solo le persone.
Un’azienda che decide di investire nei contenuti implicitamente decide di parlare un linguaggio diverso con la propria audience, proprio perché comprende che questa è composta da persone con interessi specifici e che hanno vissuto storie uniche, che sono mosse da passioni e non da impulsi verso l’acquisto.
Le aziende non devono raccontare la propria storia, ma, piuttosto, devono raccontare storie. Per raccontare storie efficaci, devono portare un impatto sulla vita delle persone. Ogni persona vive il proprio particolare viaggio quotidiano – un piccolo e irripetibile tassello all’interno del viaggio per antonomasia, la vita –, e questo viaggio è fatto di motivazioni diverse, relazioni dinamiche che si intrecciano tra personalità eterogenee e innescano a loro volta nuove relazioni, contaminazioni spontanee e associazioni sempre inedite. Le persone sono affette dal potere della parola: quello che viene detto loro, o quello che loro stesse leggono, ha un impatto che contribuisce alla costruzione di un senso condiviso.
Gushmag è uno spazio dove si incontrano parole, passioni, ma prima di tutto persone. In Gushmag la redazione centrale e la redazione fluida producono e distribuiscono contenuti perché noi stessi siamo i primi a vivere questi contenuti: il peso che hanno le parole di persone di fiducia, all’interno di una community dove si esprimono valori condivisi, è qualcosa che ci muove ogni giorno.
I nostri contenuti sono umani perché partono da persone che hanno passioni vere e vogliono semplificare un concetto complesso per contribuire a favore di qualcun altro, diverso da loro.