Data Visualization: il Neorealismo della Digital Analytics

La Data Visualization è arte e scienza della rappresentazione visiva dei dati, oltre ad essere una branca della Visual Communication e della Data presentation architecture (DPA). Una sua caratteristica è la possibilità, tramite le immagini, di rendere maggiormente comprensibili e usabili dati complessi.

(Proprietà video: NASA)

Con la Data Visualization il design del grafico si plasma e segue parimenti il tipo di indagine da illustrare, come ad esempio una comparazione, o la causalità di un fatto, oppure uno studio su quali fattori influenzano il comportamento dei consumatori.

Dato, indagazione e design della loro rappresentazione prendono forma e convivono in un’unica creazione: stiamo quindi parlando di una vera e propria spaccatura dalla tradizione dei grafici cliché. A parte alcune eccezioni ove è richiesta l’elencazione di misurazioni specifiche attraverso tabelle, sono quasi infinite le possibilità grafiche per illustrare modelli o relazioni nei dati per una o più variabili: l’importante è riuscire a rendere intuitivi e interessanti tramite l’arte grafica gli aspetti chiave di dati che se altrimenti letti nel loro stato primordiale risulterebbero avulsi da ogni ragionamento possibile, o comunque di difficile interpretazione.

Quella della Data Visualization sembra la scoperta dell’oro ma come sempre la perfezione non esiste: infatti, non è insolito incappare in casi ove la velleità grafica dell’autore deturpa l’integrità del presupposto di comunicare delle informazioni, e di raccontare una storia.

Noi raccontiamo, rappresentiamo, immagazziniamo

Si dice che raccontare una storia sia prerogativa di molte persone, nonostante qualcuno ostenti una certa riservatezza ed imperscrutabilità. C’è chi poi ha una storia piacevole da narrarci e che magari ci chiama in causa, e allora si vorrebbe fosse infinita, così come in musica la risonanza di una nota suonata al pianoforte è idealmente infinita (anche se tecnicamente non lo è) per chi come me (sono un compositore di musica classica) ama e suona il re degli strumenti musicali.

Faccio una similitudine tra una start-up aziendale e il suo espandersi in termini di consenso di pubblico, ed il suonare un La come sensibile della tonica Si bemolle in tonalità di Si bemolle maggiore, cioè nota/suono e infinita armonia verso la nota successiva.

Noi raccontiamo, nei più svariati modi, da quando la storia è storia, o forse anche da prima, attraverso noi stessi, ma anche tramite gli oggetti e le mutazioni che lasciamo nella combinazione spazio-tempo. Partner ne è l’ascolto, la lettura, l’interpretazione, la registrazione di un dato e la sua traduzione grafica e statistica.

Rappresentiamo, noi rappresentiamo qualcosa per gli altri in quanto siamo storia presente, passata e futura; e raffiguriamo in mente e tramite segnali e segni, immagini mnemoniche della nostra esperienza di vita.

Noi immagazziniamo, dati, fin da quando siamo venuti al mondo, e li assimiliamo tramite i sensi, specialmente sotto forma di suoni e immagini, meglio se già rielaborati a priori.
Un’informazione ricevuta sarà meglio recepita e fissata nella nostra memoria se tradotta, dalla nostra mente, in immagini già conosciute, oppure in colori, o musiche (frequente anche l’associazione a sapori, odori, stati d’animo) combinando o meno tra loro queste tipologie di associazioni.

Se ad esempio guardiamo un istogramma sul flusso di affluenza per fascia oraria nelle varie linee della metro londinese, potrebbe venire spontaneo associare a quello che stiamo vedendo (lo sterile istogramma) una più significativa mappa della metro sotto forma di animazione del flusso di puntini (le persone) colorati secondo quale linea della metropolitana, il tutto posto su un asse temporale.

Proiettare direttamente verso la questione oggetto d’indagine

Nonostante abbia letto una certa parte dei romanzi fondamentali della letteratura mondiale, devo ammettere che il colpo d’occhio di certe pellicole cinematografiche mi ha soggiogato in maniera più cristallina, perché la visualizzazione delle vicende narrate è una base per poter guidare l’immaginazione secondo un percorso più definito e di impatto rispetto ad un libro, specie se quest’ultimo non è mai illustrato o le descrizioni sono poco raffinate.

La Data Visualization rappresenta a mio avviso un importante passo verso il trasferimento di dati certificati, non più tramite noiosi e poco allusivi grafici spesso troppo uguali fra loro, bensì attraverso immagine vera, soggetti veri del nostro conosciuto, o comunque rappresentazioni ben definite, eloquenti e originali/di design le quali si incasellano e impressionano in modo preciso ed efficace in una determinata sezione della nostra mente. Potremmo definire la Data visualization come il Neorealismo della Digital Analytics.

Nel trittico qui sopra, una campagna di sensibilizzazione dei cittadini di una città tedesca verso l’uso del mezzo pubblico da preferirsi – per ragioni di spazio e di sicurezza – all’uso della bicicletta e dell’auto.

Per una panoramica veloce dei migliori tool in circolazione per la Data Visualization, vi rimando a questo articolo interessante di Creativebloq.com, che dà ottimi spunti al designer sempre più investito dalla difficoltà e necessità di presentare i dati in modo originale ma comprensibile.

Dal mio canto, cito in particolare tre strumenti:

  • Carto, leader nella location data analysis, ha sviluppato un tool accessibile ad un pubblico ragionevolmente ampio. Si tratta di una piattaforma embeddabile su web e app mobile che permette di relazionare i tradizionali dati tabulari alle mappe geografiche
  • ZingChart è una webware libreria javascript che permette di realizzare grafici (anche animati e interattivi) in html5, visivamente al disopra della media
  • Piktochart è un tool free con alcune funzionalità a pagamento, abbastanza simile ad Infogr.am, di facile utilizzo per creare e customizzare infografiche di buon design sfruttando dei template predefiniti che lo strumento mette a disposizione.
  • Naturalmente, Google non poteva esimersi dall’essere presente anche nell’ambito della Data Visualization: Google Charts è un tool API gratuito che permette di creare un’ampia gamma di grafici (animabili) e di embeddarli all’interno di pagine web. Se la necessita è prettamente quella di creare file .jpg o .png da caricare o embeddare su un documento, bisogna passare all’utilizzo di Google Sheets.

 

Alcuni elementi cruciali per una Data Visualization efficace

Come anticipavo, è possibile essere indotti in un eccessivo estro creativo nella rappresentazione dei dati, ma non è remota la possibilità di prendere una tangente “pericolosa” per cui l’appeal grafico prevarica sul concetto presupposto di comunicare qualcosa in modo chiaro. È necessario quindi un certo equilibrio, possibile tenendo a mente alcuni punti cardine, come ad esempio il fatto di indurre l’utente direttamente al focus dell’indagine senza alterare il messaggio chiave e senza distrarre il fruitore sulla metodologia della rappresentazione grafica.


(Proprietà video: Metrocosm)

Un altro obiettivo di una efficace Data Visualization è l’ottenimento di una comparazione da parte dell’utente relativamente a grandezze diverse poste alla sua attenzione, così come è fondamentale che la rappresentazione dei dati inducano lo spettatore ad uno slow panning shot Hitchcockiano, ovvero partendo da una visione di insieme dei dati e del tema, effettuare una zoomata verso il nucleo a scandagliare i dettagli argomentali e numerici.

L’importanza di conoscere i propri ascoltatori

È tutto relativo. Gran parte delle verità che affermiamo sono vere da un certo punto di vista, sono relative a qualcosa, e possono essere rappresentate in modo differente rispetto al nostro pubblico.
Ecco che conoscere a priori i nostri ascoltatori può diventare di un’importanza assoluta, al fine di determinare il design più opportuno per i grafici da presentare come elementi visivi essenziali per esplicare la nostra indagine. Che cosa si aspetta di vedere il nostro ascoltatore, quali sono i suoi gusti, gli piacciono i colori, le animazioni, vuole essere stupito, o preferisce ricevere informazioni con una grafica più sobria? Su che tipo di processamento pre-attentivo possiamo contare nel nostro fruitore? L’aspetto cognitivo  e della percezione sono molto importanti.

Capire come le persone vedono il mondo e lo organizzano nella propria mente e nella propria quotidianità è cruciale per conoscere come veicolare e trasferire informazioni in modo efficace.

9 settembre 2016 Gilberto Marciano

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