La SEO in cui crediamo: contenuti di valore, orientamento agli utenti e integrazione

Internet è in continuo mutamento e Google non è da meno. I suoi algoritmi non smettono di aggiornarsi e stupire: Panda, Penguin, Pigeon e molti altri modificano la SERP (la lista dei risultati di ogni ricerca) di giorno in giorno. Lo scopo è chiaro: offrire la migliore esperienza agli utenti, fornendo le risposte più pertinenti alle domande delle persone.

La SEO non può fermarsi a guardare: analizzare solo le serp più trafficate, ottimizzare un numero limitato di pagine e creare link di basso valore è da anni diventato insufficiente e spesso controproducente.

User”, “Content” e “Quality” sono oramai le principali keyword su cui si basa il lavoro di un team SEO preparato e orientato a creare valore, che ha scelto di seguire il cambiamento e non di fermarsi ad osservarlo.

In questo post sfruttiamo un’interessante infografica condivisa da Neil Patel (cofounder di tool come Crazy Egg, Hello Bar e KISSmetrics) per spiegarvi cos’è per noi del team SEO di TSW l’ottimizzazione per i motori di ricerca e cosa facciamo nei progetti che seguiamo.
L’infografica schematizza il concetto di cambiamento in atto nel mondo dei motori di ricerca, confrontando la vecchia SEO con la nuova SEO.

Cambio di mentalità

È ormai passato il tempo in cui l’unica cosa che caratterizzava un bravo SEO era quella di posizionare un sito web ai primi posti, in tempi brevi, su poche ma trafficate keyword. Le vecchie logiche SEO, basate su un numero ristretto di parole chiave, non portano più i risultati desiderati.

La priorità di Google è fornire risultati che soddisfino le richieste degli utenti. Per un motore di ricerca moderno il comportamento e le interazioni degli utenti rappresentano il riscontro più efficace per comprendere quali siano i prodotti, i contenuti o i siti web più apprezzati, con lo scopo di garantire un continuo miglioramento dei risultati di ricerca.

Cercare di posizionare contenuti o prodotti che non rispecchiano le aspettative degli utenti risulta doppiamente controproducente:

  • se gli utenti non troveranno interessante ciò che trovano non lo condivideranno nei social, non lo citeranno nei forum o semplicemente non ne parleranno con i loro amici
  • la mancanza di interazione da parte degli utenti non favorisce il posizionamento ed è quindi un punto di debolezza rispetto ai competitor

 

Per questi motivi il cambio di mentalità è necessario. La nuova SEO si deve concentrare su ciò che offre il sito web, sfruttando l’interesse degli utenti per potenziare la visibilità dei prodotti, dei servizi e del brand.

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Analizzare le intenzioni degli utenti

Quando gli utenti cercano online si attendono risultati sempre più precisi, in linea con ciò che vogliono trovare. Per ottenerli, nella maggior parte dei casi, restringono le ricerche, aggiungendo alle keyword generiche parole chiave più specifiche e dettagliate, dette anche coda lunga. La coda lunga è sempre più presa in considerazione da chi si occupa di SEO, non solo perché rappresenta la maggior parte delle ricerche, circa il 70%, ma anche perché offre un’opportunità di visibilità per tutte le imprese e siti web.

L’analisi della nuova SEO non si concentra più sulle singole keyword in target con il sito web, ma sulle intenzioni di ricerca degli utenti, in altre parole su ciò che gli utenti veramente desiderano trovare e su tutte le espressioni che questi potrebbero utilizzare per farlo.

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Analizzare le intenzioni degli utenti

È evidente che gli utenti sono sempre più al centro di tutto: interagiscono con il sito, comprano, vendono, condividono e si scambiano opinioni. Per questa ragione scrivere contenuti pensando esclusivamente ai motori di ricerca è limitativo. Inoltre, algoritmi specifici di Google come Panda, introdotto a inizio 2011, consentono al motore di diminuire la visibilità di chi offre contenuti di bassa qualità e che non propongono informazioni utili agli utenti, ma pensati esclusivamente per il posizionamento.

La strategia della nuova SEO si basa sulla pubblicazione di contenuti interessanti per la propria audience, che permettano di posizionarsi all’interno delle SERP in maniera naturale, ottenendo così una visibilità stabile e duratura.

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L’integrazione della SEO all’interno di una strategia editoriale

Chi si occupa di SEO come noi deve sapersi integrare con i diversi aspetti del digital marketing e con un ampio spettro di interlocutori. L’efficacia del marketing online passa anche attraverso il coordinamento con tutti gli altri team che lavorano al progetto, in particolare con chi si occupa della realizzazione dei contenuti, come copywriter e team editoriali.

L’integrazione consente la condivisione di informazioni, scelte e singole strategie, oltre che l’elemento fondamentale: il coordinamento e la sincronizzazione delle attività. Lo scopo comune che orienta ogni scelta è quello di definire strategie più efficaci, in grado di sfruttare al meglio l’esperienza e la conoscenza dei diversi team.

Ad esempio, condividere la calendarizzazione dei contenuti che verranno pubblicati nell’area editoriale permette al team SEO di analizzare in anticipo le tematiche di ricerca degli utenti fornendo indicazioni sui temi su cui concentrarsi per raggiungere determinati obiettivi ed identificarne successivamente il raggiungimento in termini di visibilità.

Chiunque stia investendo nella propria visibilità deve considerare questi aspetti e favorire la sinergia e il coordinamento tra i diversi soggetti (sia che siano dipendenti, freelance o agenzie esterne) che lavorano al progetto affinché gli investimenti vengano valorizzati al meglio.

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L’integrazione della SEO all’interno di una strategia di Content Marketing

La link building  è l’attività che negli anni ha subito il maggiore cambiamentoall’interno della SEO.
Gli update di Google, come Penguin, hanno contribuito in modo notevole a penalizzare la bassa qualità dei link creati da chi si occupa di link building per incrementare il posizionamento nelle liste dei risultati.

La nuova SEO ha rimosso completamente l’idea che fare link building significhi solo creare grosse quantità di link verso un determinato dominio o pagina web, a prescindere dal sito di provenienza o dalle ancore utilizzate. Al contrario oggi ci concentriamo esclusivamente sulla qualità dei link: pochi link provenienti da siti importanti e tematizzati, valgono molto di più di migliaia di link inseriti in siti sconosciuti e fuori tema rispetto al target di riferimento.

Anche in questo caso gli utenti tornano in primo piano: un link che non offre approfondimenti e informazioni utili agli utenti è considerato anche dai motori di ricerca un collegamento di poco valore.

Le directory, gli aggregatori, i siti di article marketing e altri domini di bassa qualità stanno lentamente chiudendo, lasciando spazio a chi pubblica solo contenuti di alto valore, come i blog.

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Concludendo

La nuova SEO in cui noi crediamo non è altro che la conseguenza dell’evoluzione dei motori di ricerca e non solo. Essa rappresenta l’opportunità di garantire la massima visibilità a chi ha deciso di offrire un servizio di qualità ai propri utenti, informandoli adeguatamente, rispondendo in modo pertinente alle loro esigenze e trasferendo loro valore.

Approcciarsi alla SEO con una nuova mentalità significa quindi:

  • sostituire il concetto di “keyword” con il concetto di “intenzione”
  • tenere monitorata non solo una lista di risultati specifici, ma l’intera gamma di ricerche della propria audience
  • lavorare pensando agli utenti e non più al motore di ricerca: creando contenuti e link che portino valore e qualità al sito

 

L’infografica completa è disponibile su QuickSprout.

15 settembre 2015 Mino Bedin

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TAG: SEO