Link baiting

Che una buona link popularity sia positiva per la promozione di un sito non è una novità, ma dopo le tre ondate di Jagger (l’update dell’algoritmo di Google a fine 2005) il tema è diventato, se possibile, ancora più caldo. Da qualche mese Google ha infatti potenziato la propria abilità nel riconoscere i link naturali e spontanei, svalutando pesantemente il valore di tutti quei link “facili” ottenuti grazie ad una strategia di link building sviluppata grossolanamente.

Conseguenza inevitabile dello sviluppo di controlli sulla qualità della link popularity è stato quindi il passaggio da una logica di tipo “push” ad una logica di tipo “pull”, cercando cioè non più di “spingere” i link al proprio sito, bensì di riceverli spontaneamente.

Si è così rispolverato uno dei primissimi concetti di web marketing, quello del marketing virale, e si è cominciato a parlare sempre più frequentemente di “link bait” (esca per link).

Il concetto che sta alla base del link bait è semplice: creare nel proprio sito dei contenuti attraenti, che le persone finiranno per discutere nei forum, nei blog, che potrebbero inserire in del.icio.us o in altri siti di “social bookmarking” o linkare dal loro sito.

Ma come costruire l’”esca” giusta per il proprio sito? Alcuni spunti possono essere:

  • Inserire news, articoli o recensioni interessanti per la propria nicchia di mercato
    Perché questa strategia funzioni è d’obbligo mantenere elevata la qualità degli articoli e inserire materiale nuovo con una certa frequenza. Forse è una delle strategie di link baiting più impegnative, ma è probabilmente quella che porta il maggior beneficio a lungo termine.
  • Diffondere i propri comunicati stampa con i link “giusti”?
    Approfittando del fatto che molto spesso i comunicati stampa vengono messi sul web senza particolari rielaborazioni editoriali, inserire nel testo un paio di link con parole chiave pesanti che puntino al proprio sito è senza dubbio uno dei sistemi più semplici con cui ottenere buoni link. Posto, ovviamente, che il comunicato sia considerato sufficientemente interessante da essere ripreso in diversi siti web.
  • Costruire un tool utile
    Questa strategia è utile soprattutto in quei settori merceologici in cui è difficile trovare argomenti particolarmente incisivi o innovativi. Un buon esempio potrebbe essere una società di carburatori che inserisce nel proprio sito un piccolo tool per misurare il consumo di carburante calcolato in base alle condizioni ambientali e allo stile di guida.
  • Essere il primo a fare qualcosa in Internet.
    Un esempio tra tutti quello di Alex Tew, che ha raccolto in poco tempo numerose segnalazioni al suo sito www.milliondollarhomepage.com, dove vendeva spazi pubblicitari da un pixel.
    Questa strategia è sicuramente la più difficile da attuare, visto che le idee geniali e innovative non si trovano tutti i giorni! :)

 

Altre strategie di link baiting possono comprendere la scrittura su argomenti controversi, o l’offerta di qualche buono sconto o gadget gratuito. Non sono semplici da sviluppare e possono impiegare del tempo a decollare ma, oltre ad essere stimolanti da ideare, contribuiscono a portare traffico sul sito e a migliorare i posizionamenti nei motori di ricerca per le parole chiave più importanti.

7 aprile 2006 Silvia Santini