Quanto è importante la promozione dei contenuti sui social?

Giovedì scorso ho partecipato all’evento organizzato da Facebook e Mediacom “Connections – from users to people”.

Il focus della giornata è stato su contenuto e connessioni. Contenuti e connessioni che non fanno più riferimento a “utente digitali” ma a “persone”. Ha sempre meno senso infatti individuare diverse tipologie di utenti che usano un device o un altro, l’approccio giusto è parlare di persone che usano servizi e condividono contenuti cross device.

Se dovessi riassumere sinteticamente la giornata sicuramente userei questi tag: cross-device, cross-canale, content sharing, storytelling, content promotion, measurement, social analytics, engagement.

Nick Burcher (Head of Social Media Emea di Mediacom) ha ad esempio sottolineato come esista un nuovo paradigma “POE” (Paid, Owned, Earned) secondo il quale gli investimenti Paid sono destinati a crescere soprattutto in ambito Social.  E’ sempre più importante ottimizzare la propria presenza su Facebook individuando il giusto equilibrio fra investimenti in ads destinati all’incremento della fan base e quelli collegati alla content promotion.

Ceren Doganay – Karaca (Agency Development Lead for WPP in EMEA – Facebook)  è tornata sulla centralità dei contenuti a partire dalla missione di Facebook di incrementare sempre più la condivisione e lo sharing. La recente acquisizione di Whatzapp seguita a quella di Instagram ne è la dimostrazione. Instagram può dirsi a buon diritto una grande leva di comunicazione per le aziende, anche quelle del mercato B2B, soprattutto in America dove è già attivo il servizio Instagram Ads (in EMEA non si sa quando arriverà), basti vedere gli esempi di utilizzo portati allo speech, tra cui General Electrics. A questo si aggiunga che in America e Australia, Facebook ha già stretto collaborazioni atte a rafforzare ancor di più l’analisi dello sharing (es. SecondSync)  e dell’interazione cross device. Focus quindi anche e sempre di più sulla misurazione dei KPI social, non solo su Facebook, ma in generale su tutti i canali social presidiati.

Interessante il carosello di case histories raccontate negli speech successivi dai diversi relatori. Molte di queste sono internazionali (FIFA TrophyTour, Coca Cola e Coca Cola France) ma ci sono stati anche anche interessanti casi di successo italiani come Arena di Verona, UniCredit e Seat (tutto il materiale è consultabile qui).

Tutte le case histories presentate hanno fatto emergere che il successo – e di conseguenza il ROI – delle iniziative è tanto più rilevante quanto più la strategia è integrata. Tutti gli strumenti di promozione devono essere usati in maniere coordinata: storytelling, immagine coordinata, strumenti di engagement, piano dei contenuti, coinvolgimento di testimonial e ambassador dell’iniziativa, ads, ecc.

Concludo riportando una domanda che è stata fatta ai relatori rispetto all’opportunità di continuare ad investire ancora sulla fanbase a fronte del calo della reach organica. Secondo i portavoce di Facebook, questo trend è inevitabile poiché lo spazio nel wall rimane sempre lo stesso a fronte di un massiccio aumento dei contenuti. La sfida per le aziende è dunque accaparrarsi questo spazio, cosa possibile innanzitutto investendo sulla promozione e la qualità dei propri contenuti.

1 aprile 2014 Elena Piccione

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TAG: social media