Search Marketing Connect 2015

Sabato 21 novembre sono stato, come di consueto, al Convegno GT che, da quest’anno, all’anniversario del decimo anno, si chiama Search Marketing Connect.

L’evento era diviso in tre sale: una per le conferenze, una per i seminari e una per i workshop internazionali. Ho cercato di partecipare agli speech dei relatori più interessanti, e ho seguito il filo conduttore dei temi più rilevanti per il lavoro che faccio ogni giorno nel dipartimento SEO di TSW: internazionalizzazione, produttività, evoluzione della SEO e aggiornamenti algoritmici di Google.

La SEO internazionale

Abbiamo molti progetti di Search Marketing nei mercati internazionali, come in Cina ed in Russia, quindi sono subito stato attirato dallo speech “International SEO – your guide to conquer the search world” di Aleyda Solis, che ha subito avvisato sull’importanza di espandere l’ottimizzazione dei siti nei mercati internazionali, ma allo stesso tempo anche sulla sua complessità.

Dopo l’analisi iniziale dei mercati dal punto di vista della SEO deve emergere una decisione a seguito della valutazione del trade-off tra il potenziale di traffico che si può ottenere nel mercato straniero e la stima delle visite e delle conversioni per raggiungere il punto di pareggio. Questa slide fa capire bene dove sta la discriminante nella scelta se attuare o meno un progetto di SEO internazionale.

decision about international search marketing

L’altro aspetto fondamentale riguarda la scelta se raggiungere i mercati in base al criterio della Country o della Lingua.

country targeting vs language targeting

L’impatto nella scelta di questi due criteri sono sintetizzabili nel seguente modo, dal punto di vista dei domini di primo livello, dei sotto-domini e delle sub-directory:

country targeting vs language targeting 2

Qualunque criterio si scelga, è importante costruire un progetto coerente con il posizionamento dell’azienda e con il target prescelto. Sarà fondamentale, inoltre, localizzare i contenuti, oltre che la strategia SEO.

Come usare gli strumenti giusti a lavoro

Nel workshop “Work Life Hack – Increasing Productivity & Efficiency” di Alex Moss sono stati presentati molti strumenti interessanti volti al miglioramento della produttività e dell’efficienza nella gestione dei progetti. Mi ha fatto piacere notare che molti di questi li abbiamo già integrati in azienda, ma più di un paio li testeremo sicuramente perché sono utili per il lavoro in team e per la SEO.

quali strumenti giusti utilizzare a lavoroCredits: Alex Moss

Quali sono gli strumenti principali con cui partire, e a cosa servono?

  • come rimanere aggiornati: per la produttività è fondamentale conoscere sempre gli ultimi trend, i case study e leggere alcuni articoli di opinione sul nostro settore. Alex Moss ci consiglia i lettori di RSS, Feedly per attingere da più fonti, Squirt.io per leggere una parola alla volta ed imparare a leggere sempre più velocemente. Per i team e per agevolare la condivisione può invece essere utile Diigo, per salvarsi i link e condividerli con altre persone. C’è la possibilità di categorizzare i contenuti attraverso i tag, così come su Pocket, applicazione che lascia la possibilità anche di leggere i contenuti offline senza distrazioni. Una chicca: si può usare IFTTT per automatizzare le connessioni tra le app, e fare in modo che se si mette “Mi Piace” a un tweet con un link, questo viene salvato su uno Sheet di Google Drive. Ma ne parleremo meglio in un altro articolo!
  • come gestire un progetto: a partire da Google Drive, ottimo strumento per collaborare tra i membri del team e per condividere gli obiettivi con il cliente, fino a Trello e Wrike. In azienda utilizziamo Asana per assegnare i task e seguire lo scheduling di un progetto, ma andremo sicuramente ad approfondire Wrike, con cui si possono assegnare i task a più persone nel team e si possono caricare file, oltre a poter commentare e discutere. Il valore aggiunto potrebbe essere l’estensione per Google Chrome così come la app per Mobile, comunque presente anche in Asana.
  • comunicazione interna e collaborazione: non solo Skype e Google Hangouts per comunicare internamente, ma soprattutto Slack – che alcuni nostri team hanno già adottato – con cui si possono creare dei canali dedicati a un singolo progetto o cliente e delle conversazioni di gruppo private.

 

Il riassunto di tutti gli strumenti consigliati da Alex Moss? Sarebbe impossibile da fare, però vi lasciamo con una sua utilissima slide di riassunto :)

tutti gli strumenti di work life hack consigliati da alex moss

Google nel 2015: un anno di linee guida SEO

Infine, non potevo finire la giornata senza aver ascoltato uno speech davvero tecnico ed aggiornato, di un esperto della SEO come Enrico Altavilla, che ha scandagliato pagine di help per webmaster, post sui blog ufficiali di Google, notifiche di Google Search Console del 2015, tweet dei dipendenti, forum di discussione e video Hangout di John Mueller (Webmaster Trends Analyst di Google) con lo scopo di riassumere le linee guida aggiornate di Google per la SEO.

Le cose più importanti:

  • (Indicizzazione) Google non indicizza il contenuto creato via JavaScript a seguito di un’azione dell’utente
  • (Indicizzazione) Può aver senso far indicizzare le pagine di tag dei blog [ne parleremo prossimamente in un post associato all’architettura delle informazioni, n.d.r.]
  • (Indicizzazione) Per de-indicizzare una risorsa usare il robots.txt o noindex, se si vuole fare una de-indicizzazione temporanea è però meglio usare un codice di status HTTP 503
  • (Ranking) Non si sa quanto la lentezza di un sito sia ancora un fattore di posizionamento
  • (Ranking) La User Experience non è un fattore di ranking per le SERP desktop
  • (Ranking) Le azioni degli utenti sul sito non sono un fattore di ranking
  • (Ranking) I segnali social non hanno un impatto diretto sulle SERP, ma lo hanno per la strategia di comunicazione digitale di un’azienda. I social, infatti, servono ad amplificare le attività della SEO, in un’ottica di cross-channel marketing
  • (Ranking) I testi nascosti ricevono molto meno peso in fase di ranking
  • (Ranking) Aggiungere contenuti di qualità è più importante che rimuovere contenuti di bassa qualità
  • (Mobile) Una pagina è mobile-friendly oppure no: non esistono gradazioni intermedie
  • (Mobile) I siti Mobile con grandi interstitial che propongono di installare un’app non vengono considerati mobile-friendly.
  • (Penalizzazioni) Non esiste penalizzazione per le risorse 404.

 

Conclusione

Alla fine un simpatico siparietto tra Giorgio Taverniti, Andrea Pernici e Marco Quadrella di GT idea. Lo riassumiamo segnalando questo bellissimo visual trovato su Twitter:

disconnect_theshow

Grazie a tutti, e ci vediamo l’anno prossimo!

1 dicembre 2015 Alessandro Cuomo

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TAG: digital marketing