Eyetracking: la forma della lettura su web

In un recente studio sull’eyetracking apparso su useit di Jakob Nielsen, vengono presentati i risultati sul comportamento di 232 utenti osservati durante la consultazione di migliaia di pagine web.
Gli studi come questo mirano a individuare come e secondo quali modelli lo sguardo dell’utente si muove sulla pagina, in modo da determinare le zone che attirano più interesse.

Qual è dunque la conclusione dello studio? Che gli utenti leggono secondo una mappa a forma di “F”.
Prima leggono in orizzontale la parte superiore del contenuto della pagina (l’asta superiore orizzontale della “F”), poi scendono un poco e leggono ancora in orizzontale per un tratto più breve del precedente (l’asta inferiore orizzontale), successivamente scendono più o meno velocemente lungo l’estensione verticale del contenuto (l’asta verticale).
Due precisazioni sono d’obbligo:

  • si tratta di una modello formale di comportamento, non di un preciso schema che disegna una “F” perfetta
  • si tratta di “lettura” in senso lato: l’utente scandisce un contenuto secondo questo modello sia che si tratti di testi sia che si tratti di immagini

Si possono quindi trarre alcune interessanti conclusioni:

  • è una prova empirica che conferma una nota indicazione di usabilità di Nielsen, relativa alla visibilità dello stato del sistema (visibility of system status): la pagina web deve avere una chiara struttura.
    E’ indispensabile che il contenuto testuale sia organizzato in paragrafi provvisti di un titolo esplicativo.
    Corollario: quasi sempre non è una buona idea copiare paro paro una brochure destinata alla stampa su un sito web :)
  • i contenuti vengono scanditi in orizzontale per lo più solo nella parte superiore della pagina.
    E’ quindi abbastanza ovvio che ciò che è più importante è bene che sia collocato in alto. Questo vale in particolar modo per i call to action, cioè per tutti quegli elementi nella pagina che hanno lo scopo di far compiere un’azione all’utente, spesso legati alle azione di conversione che ci si aspetta che un sito usabile e ben progettato (e dai chiari obiettivi di marketing) inneschi nell’utente stesso

 

E’ il caso di notare come una progettazione dei contenuti in vista dell’usabilità abbia delle efficaci ricadute per il posizionamento nei motori di ricerca.
Il ragionamento è reversibile: spesso una progettazione web orientata ai motori di ricerca tiene conto di importanti aspetti di usabilità.
Ecco quali per questo caso:

  • il fatto di disporre di titoli di paragrafo permette di poter collocare parole chiave all’interno di un tag bold, o meglio ancora di un tag di titolo o sottotitolo
  • il fatto di collocare i contenuti più importanti in testa al layout della pagina fa sì che quegli stessi contenuti appaiano molto vicini al tag body, e quindi siano più efficacemente disponibili per la spiderizzazione.

 

21 aprile 2006 Luca Schibuola

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